Le serre del futuro nel deserto o in edifici abbandonati

La versatilità delle nuove vertical farm di Idromeccanica Lucchini

Le serre del futuro nel deserto o in edifici abbandonati
L’agricoltura del futuro sarà sempre più a portata di mano, anche se si tratta di coltivare in mezzo al deserto o nel cuore delle metropoli urbane: a permettere questa tendenza saranno soluzioni tecnologiche all’avanguardia, in grado di garantire alta produttività e risparmio energetico.
In quest’ottica Idromeccanica Lucchini ha sviluppato due modelli di vertical farming, Arkeofarm e BoxXland, installabili in luoghi finora esclusi dalle tradizionali superfici di coltivazione.
“Entrambe le soluzioni si sviluppano a partire dal progetto ‘Ri-genera’ con cui Enea ci commissiona la creazione di serre verticali per riqualificare edifici abbandonati e capannoni dismessi - spiega Massimo Lucchini - per riuscirci abbiamo applicato i principi della coltivazione idroponica ed aeroponica”.



Arkeofarm per il contesto urbano
Arkeofarm nasce come un impianto dedicato alle coltivazioni orticole intensive strutturato su più livelli, con uno sviluppo in verticale favorito da una coltivazione idroponica o aeroponica.
“Questo tipo di serra può essere inserita in un contesto urbano, ad esempio in edifici senza finestre e in edifici storici con architetture da rispettare perché non richiede particolari caratteristiche – spiega Lucchini – grazie alle luci a led e ad un preciso ambiente chiuso e climatizzato, riusciamo a garantire una crescita rapida e piante dalle qualità organolettiche e nutritive ottimali. È la struttura stessa, opportunamente coibentata, a fungere da involucro per questa serra, basata su un funzionamento robotizzato che va dalla semina alla raccolta fino al confezionamento, senza richiedere l’intervento umano”.
La serra di Arkeofarm è già stata installata in diversi progetti su Milano, Torino e Firenze. “Sono diversi gli ambienti in disuso nella nostra penisola, si tratta di siti rimasti inattivi anche a causa della crisi economica in cui è facile installare questo tipo di serra. – ancora Lucchini – Le coltivazioni principali sono le insalate e altre colture in foglie che hanno una shelf life molto breve e su cui non possono essere calcolate giornate di trasporto. L’espansione di queste serre è destinata ai perimetri delle città, dove saranno coltivati ortaggi ma anche colture vegetali per il mondo della farmaceutica”.

Un particolare di BoxXland

BoxXland, il vertical farm mobile in container
Grazie alla sua struttura compatta e robusta, la serra BoxXland è facilmente movimentabile e impilabile: è stata infatti creata con l’obiettivo di portare cibo fresco dove questo non è disponibile, ad esempio nei deserti aridi oppure nei ghiacciai dell’Alaska.
“BoxXland si sviluppa interamente all’interno di un container, sempre secondo un modello di coltivazione verticale idroponica o aeroponica - continua l'imprenditore - e ci permette di coltivare verdure fresche in ambienti ostili, dai 50 gradi ai meno 50 gradi. Ci teniamo inoltre a sottolineare che questa serra gode di una propria autonomia energetica grazie ai pannelli solari di cui è dotata, indipendentemente dall’ambiente esterno in cui è installata. Anche in questo caso, come per Arkeofarm, l’ambiente è illuminato con luce a led e l’irrigazione e il condizionamento dell’aria sono completamente gestiti da un software. Questa tipologia di serra ci è già stata richiesta da Paesi con un clima ostile come America, Giappone e nord Europa ma non in Italia dove il clima è mite”.



Funzionalità e contributo ambientale
I metodi di coltivazione in idroponica e aeroponica di Arkeofarm e BoxXland rispondono perfettamente alle esigenze della moderna green economy. 
“Essendo climaticamente stabili - sottolinea l'esperto - in queste serre non è richiesto l’utilizzo di fitofarmaci, il che significa un forte risparmio sull’intero ciclo produttivo. Inoltre con la coltivazione idroponica e aeroponica, sarà utilizzato un decimo di acqua rispetto alle coltivazioni tradizionali”.
“Sia Arkeofarm che BxXland sono già acquistabili – conclude Lucchini – alcune sono già state realizzate e altre le stiamo producendo in questi giorni, secondo le preferenze dei clienti. Entrambe queste serre sono estremamente personalizzabili per dimensioni e vengono progettate in seguito a precisi studi di fattibilità sull’ambiente in cui sono inseriti e in base al tipo di coltivazione a cui saranno dedicate”.

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