«Imballaggi in plastica, domanda in aumento»

Persico (Carton Pack): per il consumatore sono più sicuri, bene termoformati e film flessibili

«Imballaggi in plastica, domanda in aumento»
Un sensibile aumento della domanda soprattutto per gli imballaggi termoformati in plastica riciclata (Rpet) e per i film flessibili, che possono garantire maggiormente l’isolamento e l’integrità dei prodotti a scaffale: è la tendenza rilevata da Carton Pack dopo l’esplosione dell’emergenza coronavirus. La società, appartenendo alla filiera dell’industria agroalimentare, può svolgere l’attività produttiva senza soluzione di continuità. “I consumatori sono rassicurati da un packaging che possa garantire un elevato livello di sicurezza nella preservazione degli alimenti”, sottolinea il marketing manager Massimiliano Persico


Massimiliano Persico

L’azienda ha adottato tutte le misure igienico sanitarie necessarie e indicate dai vari decreti emanati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri: “La logistica ha subito una situazione di stress dovuta alle difficoltà e ai rallentamenti registrati nelle spedizioni internazionali a causa delle misure preventive e di sicurezza adottate dai vari Paesi a controllo delle frontiere e del flusso delle merci. Ci stiamo impegnando attivamente e responsabilmente come produttore a supporto di una filiera d’importanza strategica”.

"Recenti pubblicazioni scientifiche affermano che il Covid-19 resisterebbe fino a tre giorni su alcuni materiali, come la plastica", commenta Persico. “Francamente crediamo poco a questi studi on-demand che creano solo confusione nelle menti dei consumatori, già destabilizzati dalla situazione. Peraltro, non è stato mai certificato che la carica virale resti effettivamente attiva. Ci riserviamo  di dissociarci dagli esiti non meglio certificati di questi studi. Carton Pack è un produttore di imballaggi in plastica - Pet riciclato, Pp, Pe, etc. - e in carta e cartone. Sappiamo molto bene i limiti e i pregi che ogni materiale utilizzato presenta”.




E la domanda, per gli imballaggi in plastica, è cresciuta. “Il motivo è semplice - analizza Persico - Questa tipologia di contenitore può essere sanificata facilmente anche dal consumatore con un panno e del disinfettante, il cartone no e nemmeno la carta. Si utilizzano guanti mono-uso, maschere e occhiali in materiali plastici anche nelle strutture sanitarie per lo stesso motivo di facile sanitizzazione”. E aggiunge: “In questo periodo di emergenza sanitaria, il consumatore si orienta prevalentemente verso imballaggi in plastica percependo una maggior garanzia di igiene, integrità nel trasporto, facilità di conservazione”.


 
Difficile fare previsioni sull’impatto dell’emergenza sanitaria sul comparto: “La situazione è inconsueta e tutti noi facciamo parte di una generazione che non ha dovuto mai misurarsi con eventi globali di così grave impatto socioeconomico. Il primo trimestre di Carton Pack si è chiuso con numeri positivi e in crescita, tuttavia anche il settore dell’ortofrutta è un corpo composto da più organi e ci aspettiamo condizionamenti trasversali tra i diversi mercati europei e i settori industriali. Tutto dipende dall’evolversi degli avvenimenti perché, nonostante la nostra produzione continui, siamo necessariamente legati all’operatività nei trasporti, alla grande distribuzione, alla capacità di acquisto dei consumatori, alla situazione negli altri Paesi. Non dimentichiamo poi l’impatto che certe decisioni politiche - ad esempio la Plastic Tax - e di governo portano nella situazione economica e industriale”. 

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