«Frutta ko, serve un Fondo Salva Agricoltura»

L'appello di Cristian Tozzi alla Regione Emilia-Romagna. «Il settore, da solo, non sopravviverà»

«Frutta ko, serve un Fondo Salva Agricoltura»
La scorsa settimana, per tre notti consecutive, in tutta l'Emilia-Romagna le temperature sono andate sottozero per tante ore fino all'alba. Tre gelate intense che sono state purtroppo un colpo di grazia per molti frutticoltori emiliano-romagnoli, in parte già martoriati da altre due gelate verificatesi nella settimana precedente. L'assessorato all'Agricoltura della Regione e il presidente Stefano Bonaccini si sono già mossi per questa situazione, attivando una procedura semplificata online per raccogliere le segnalazioni dei danni subiti. Ma lo stato di calamità naturale potrebbe non bastare per tenere a galla le imprese agricole. In questo intervento Cristian Tozzi, titolare dell'azienda romagnola Tozzi Frutta di Forlì, chiede quindi all'Amministrazione di istituire un "Fondo Salva Agricoltura" a sostegno dei produttori colpiti.
 
Al di là dell'emergenza sanitaria in corso e del pericolo di recessione economica che tutti i canali d'informazione parlano, c'è un'altra emergenza di cui nessuno parla abbastanza ed è la gravissima crisi ortofrutticola che sta colpendo in queste ore gli imprenditori agricoli emiliano-romagnoli.

Le gelate di due settimane fa, seguite da quelle delle notti di martedì, mercoledì e giovedì scorsi che hanno toccato punte di -6 e -8 gradi centigradi per un elevato numero di ore, ha "quasi" azzerato (e in certi casi senza "quasi") le produzioni frutticole di albicocco, susino, pesco, pero e kiwi di gran parte della Regione, a partire dalla provincia di Rimini fino a giungere a quella di Modena.



Molte aziende agricole erano già in grossa difficoltà alla fine della scorsa campagna per i danni della cimice asiatica e per la scarsa remunerazione causata dalla spietata concorrenza di Paesi esteri con costi di produzione di molto inferiori ai nostri. Per questo motivo, alla fine della scorsa campagna agricola, molti coltivatori diretti avevano venduto attrezzature e cercato un impiego alternativo.

Ora tanti altri imprenditori agricoli che, fino a pochi giorni fa, hanno stretto i denti cercando d'andare avanti, sono ormai rassegnati e condannati ad un altra annata con costi da sostenere senza produzioni e con la certezza di non ricavarne un reddito.

È per questo motivo che rivolgo un appello alle istituzioni della Regione Emilia-Romagna affinché venga riconosciuto lo stato di calamità naturale e si stanzi un Fondo Salva Agricoltura per sostenere tutti i coltivatori colpiti. É una calamità che non si verificava in maniera così forte almeno dal lontano 1997. È una emergenza e va trattata in maniera straordinaria. Ne vale la sopravvivenza dell'agricoltura emiliano-romagnola e di tutte le famiglie che ne fanno parte.

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