Caat, dopo le proteste ripristinato il vecchio orario

Rammarico della direzione: «Le nostre misure a tutela della salute non comprese»

Caat, dopo le proteste ripristinato il vecchio orario
Oltre 200 operatori a bloccare i varchi di uscita e un autocarro a rendere impossibile l’entrata. E’ lo scenario che si è registrato lunedì mattina a partire dalle 5 al Centro agroalimentare di Torino. Motivo della protesta i nuovi orari introdotti dalla direzione del mercato, che spostavano in avanti di un’ora e mezza (dalle 3,30 alle 5,00 ndr) l'avvio delle contrattazioni per gli acquirenti, facendone slittare la chiusura alle 11 (clicca qui per approfondire).

“La misura - spiega a Italiafruit il direttore del centro Gianluca Cornelio Meglio - era stata adottata per tutelare l’utenza che frequenta il centro dai possibili assembramenti, che regolarmente si manifestano durante gli acquisti e la consegna delle merci”.



Nonostante la presenza delle Forze delloOrdine abbia tenuto sotto controllo la tensione, non è stato tuttavia possibile ripristinare il normale funzionamento del centro. Per ore i manifestanti hanno continuato a reclamare il ripristino degli orari originari, minacciando in caso contrario un blocco del mercato e le relative conseguenze in termini di approvvigionamento. La tranquillità è tornata solo alle 8,30 dopo un momento di confronto tra i rappresentanti degli ambulanti e i grossisti, che ha confermato il ripristino degli orari originari.

Esprime forte rammarico per l’accaduto il direttore del centro: “Oltre al blocco dell’operatività di un servizio di interesse generale, mi hanno colpito i modi e i toni della manifestazione, che non si addicono di certo a un periodo in cui milioni di italiani si ritrovano senza lavoro da mesi. Non c’è stata abbastanza sensibilità nel comprendere un provvedimento che andava a favore degli stessi utenti del centro. L’unico obiettivo era infatti diluire le presenze all’interno dell’area e contenere i rischi interferenziali sul luogo di lavoro”.


Gianluca Cornelio Meglio

“Quello che mi stupisce – continua Meglio – è che la misura era stata adottata dalla direzione nell’ambito di un’istruttoria tecnica che ha visto il coinvolgimento di tutte le categorie che operano all’interno del Caat. Con gli stessi ambulanti era aperta un’interlocuzione sul tema in programma domani (oggi, ndr), a questo punto l’ordine del giorno non saranno più gli orari della struttura”.

Ad unirsi al rammarico della direzione anche alcuni operatori del Caat, che a Italiafruit hanno descritto l’avvenimento come “disdicevole” dal momento in cui era già programmata una possibilità di discussione con tutti gli organi del centro.
A dispiacere è stata soprattutto la sospensione dell’operatività del centro, da sempre con valenza multiregionale. Un atteggiamento, come dicono gli stessi operatori, non ammissibile soprattutto in un momento di emergenza come questo, in cui ogni giorno viene sottolineato il valore pubblico di queste strutture. E se da un lato dispiace per i significativi quantitativi di merce invenduta, allo stesso tempo appare chiaro l’impegno messo in campo dalla direzione: “Si sono prodigati per tutelare la salute pubblica di tutti ma sono rimasti inascoltati – dicono alcuni operatori – forse ora sono giustificati a non preoccuparsi più”. 

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