Sbalzi termici e siccità fanno cadere le pere

Cascola abbondante in Emilia-Romagna. E, intanto, compare l'alternaria

Sbalzi termici e siccità fanno cadere le pere
Da qualche giorno in tutti i maggiori areali pericoli dell’Emilia-Romagna si sta verificando una cascola abbondante di frutticini. Un fenomeno correlato all’andamento climatico schizofrenico di questa primavera e aggravato ulteriormente dalla siccità delle ultime settimane che fa rivedere al ribasso le ottime indicazioni produttive d’inizio aprile. E’ quanto riferisce a Italiafruit News Albano Bergami, pericoltore ferrarese nonché presidente nazionale della sezione frutticola di Confagricoltura, spiegando che la stessa associazione sta ricevendo numerose segnalazioni di danni da cascola da parte di pericoltori emiliano-romagnoli. In alcuni impianti del ferrarese, inoltre, si vedono già i primi segni dell’alternaria che fanno preoccupare gli addetti ai lavori.

“In questa stagione, in tutte le zone produttive dell’Emilia-Romagna, l’allegagione del pero è stata abbondante al di là dei problemi derivanti dalle gelate. Oggi si sta quindi assistendo a una cascola accentuata su tutte le varietà, dall’Abate Fetel alla William alla Santa Maria, solo per citarne qualcuna. Questo fenomeno è la conseguenza delle basse temperature a cavallo della fioritura, le quali non hanno favorito il lavoro della rosetta fogliare che avrebbe dovuto alimentare la perina”, sottolinea Bergami.

“Le buone indicazioni di produzione per l’annata si stanno così fortemente ridimensionando rispetto a quelle che erano le aspettative iniziali. Nella migliore delle ipotesi, a mio avviso, la campagna 2020/21 potrà essere caratterizzata da volumi di produzione nella media. Nulla a che vedere, per fortuna, con il minimo storico dell’anno scorso”.


Prima comparsa dell'alternaria sui frutti di un appezzamento ferrarese

“Nei pereti della Romagna, in questi giorni, si nota un letto di frutti a terra da fare impressione. La cascola è abbondante, perché le piante quest’anno erano davvero molto cariche. La fioritura è stata discreta, poi sono arrivate le gelate, la siccità e gli sbalzi termici a determinare il diradamento naturale a cui stiamo assistendo”, conferma a Italiafruit News Sigfrido Bedeschi, tecnico del Consorzio Agrario di Ravenna che non nasconde le sue preoccupazioni per quanto potrà accadere nelle prossime settimane. 

“La pera è uno dei pochi frutti che nel Ravennate si è salvato dal gelo. Siamo quindi preoccupati anche perché l’abbassamento termico delle ultime due mattine può rischiare di peggiorare la situazione - prosegue - Bisognerà vedere, in particolare, per quanto durerà questo processo di diradamento naturale, che negli impianti di Abate Fetel è iniziato da una settimana circa. Dallo scorso weekend, poi, ha cominciato a riguardare anche altre varietà come William e Decana. Stanno cadendo dai rami anche frutti di un certo diametro che non mi aspettavo potessero cascare”. 

“Tra due o tre settimane credo che saremo in grado di comprendere con precisione le prime previsioni produttive per la prossima campagna”, conclude il tecnico del Consorzio Agrario ravennate.



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