Altre serre per gli ortaggi russi

Investimento da 1,2 miliardi di rubli in Siberia, 390mila tonnellate prodotte in quattro mesi

Altre serre per gli ortaggi russi
Boom di serre per la Russia: il vicegovernatore della regione di Novosibirsk, Vyacheslav Yarmanov, ha dichiarato che a breve verrà avviata la produzione del complesso di serre siberiano Obskoy, la cui capacità produttiva è stimata in 6.400 tonnellate di verdure l'anno. L’investimento previsto è pari a 1,2 miliardi di rubli, l’equivalente di circa 15 milioni di euro.

La produzione russa di ortaggi in serra aggiornata al 28 aprile è stata di 389.300 tonnellate, il 29,4% in più rispetto allo stesso periodo del 2019, secondo i dati del Ministero dell'agricoltura russo, che prevede una produzione di almeno 1,25 milioni di tonnellate nel corso dei 12 mesi del 2020, con un progresso del 9,6% sull'anno precedente. 



Nel 2019, stando a un’analisi del centro studi della Banca Agricola Russa, il comparto delle serre per ortaggi era quello che meglio aveva performato nel settore primario, chiudendo con un +52%. Tra il 2015-2019 il giro d’affari legato alle colture protette ha superato i 200 miliardi di rubli (circa 2,9 miliardi di euro), con circa 1.100 ettari di nuove serre costruite. Uno sforzo considerevole verso l'autosufficienza che però non è ancora sufficiente: nelle settimane in cui il coronavirus ha semi-paralizzato il mondo, la Russia ha dovuto aumentare sensibilmente le importazioni. In ogni caso la domanda interna di cetrioli è coperta per il 90%, quella di pomodori per il 60%: si tratta delle referenze più coltivate sotto serra nel Paese.

Aumentano intanto le vendite all’estero di prodotti agricoli: nel primo trimestre del 2020 il volume dell’export della regione di Mosca è lievitato del 27% rispetto allo stesso periodo del 2019, stando ai dati aggiornati del ministero dell'Agricoltura e dell'Alimentazione.

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