Pesche, fiera spagnola al supermercato

Prodotto di prima categoria e non da prezzo. Italia all'angolo

Pesche, fiera spagnola al supermercato
Una rondine non fa primavera. Questa la doverosa premessa. E la campagna peschicola italiana del 2020 - lo abbiamo scritto a più riprese - si presenta avara di volumi; secondo le stime del Cso Italy calerà di circa il 30%, scendendo sotto le 820mila tonnellate.

Però fa sempre un certo effetto vedere nel reparto ortofrutta di un supermercato una sfilza di pesche spagnole ben in vista: un assortimento profondo, con le varie tipologie di pesche e nettarine, che batte bandiera iberica. L'Italia c'è, ma relegata in un angolo: per numero di referenze esposte la Spagna vince. Ci troviamo in un punto vendita di una grande catena distributiva italiana a Imola, in provincia di Bologna, proprio in mezzo ai frutteti martoriati dalle gelate primaverili che hanno compromesso la produzione di quest'anno.

Il prodotto spagnolo è di prima categoria e il prezzo al dettaglio non è basso. Insomma, è stato scelto per essere messo in vetrina e non per attirare i consumatori con un'offerta all'insegna della convenienza.

Le pesche bianche spagnole sono vendute a 3,29 euro il chilogrammo, stesso prezzo per le percoche. Sul catellino delle pesche piatte e delle pesche gialle, invece, è scritto 2,99 euro il chilo, ma per la confezione da 500 grammi di tabacchiere bisogna pagare 1,69 euro. Le nettarine italiane, invece, sono quotate 2,59 euro il chilo.

Tra una decina di giorni la produzione italiana sarà nel pieno e l'auspicio è che tutte le catene distributive possano valorizzare nel modo migliore pesche e nettarine tricolori. O sarà una vera corrida.


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