Basta pianti, è arrivato il momento di reagire

Essere filiera non è sufficiente, occorre far sistema. Ecco la nostra proposta

Basta pianti, è arrivato il momento di reagire
Nei prossimi mesi ci saranno settori che soffriranno e altri che lavoreranno più di prima. L'ortofrutta, per fortuna, può rientrare in questa seconda categoria: non è dunque il momento di chiudersi in se stessi ma di fare un deciso passo avanti per rivendicare quel ruolo - economico e sociale - finora non sufficientemente riconosciuto agli operatori della filiera. Quella stessa filiera ancora una volta impallinata a livello mediatico: da Presa Diretta alla campagna di Ofxam, fino alle tristi vicende del caporalato.

Una brutta immagine che non ci permette di essere popolari, di godere della simpatia dell'opinione pubblica, dell'attenzione della classe dirigente del Paese: ecco perché la filiera finisce per essere (ingiustamente) snobbata.



Arrabbiarsi non serve. Bisogna reagire. Subito. Nella pandemia ci sono opportunità da cogliere: l'ortofrutta può continuare a dare lavoro e generare ricchezza in un periodo nero per l'economia - come ha fatto dalla scorsa primavera a oggi - aiutando il Paese a tenersi in piedi nel mezzo di questa tempesta; inoltre può mettere a disposizione dei consumatori cibo buono e salutare. C'è quindi l'occasione, senza cinismo, di ritagliarsi un ruolo sociale e di vedersi riconosciuto il vero valore che la filiera rappresenta, mettendo finalmente all'angolo quelle zone grigie che fanno poco onore al comparto e che hanno contributo a creare quello stereotipo dell'ortofrutta che spesso i media mettono in evidenza.

Sappiamo che questa non è la realtà, ma la filiera - da sola - non ha la forza per invertire la tendenza. Per farlo deve diventare sistema, cercare alleati fuori dal settore, comunicare oltre i propri ristretti confini. E questo è l'obiettivo che ci proponiamo con il prossimo Speciale Frutta&Verdura, il supplemento di Mark Up curato da Italiafruit News che sarà lanciato durante un evento mai visto nel nostro mondo il prossimo 16 dicembre (clicca qui per scoprire i dettagli). Con "Da filiera a sistema" avvicineremo l'ortofrutta al mondo della medicina, dello spettacolo, dello sport; ascolteremo testimonianze esclusive della distribuzione più virtuosa e dell'industria alimentare che da tempo si è scrollata di dosso i problemi che frutta e verdura ancora oggi vivono. Creeremo un circuito positivo e getteremo le basi di un Sistema con la S maiuscola, con alleati e ambasciatori che ci aiutino a far emergere i pregi e i lati positivi dell'ortofrutta: l'unico modo per rilanciare i consumi in modo strutturale.



La nuova ondata di contagi e le misure di contenimento colpiranno duro la ristorazione, l'industria del divertimento e probabilmente anche la moda; per l'alimentare il riequilibrio tra Horeca e dettaglio non deve mettere in apprensione. Anzi, proprio in questo momento bisogna accelerare sulle strategie per potenziare i consumi di frutta e verdura fra le mura domestiche, con iniziative che parlino al trade e ai consumatori. L'attenzione va tenuta alta, c'è un'onda favorevole al consumo dei nostri prodotti che va cavalcata.

Mancano gli strumenti, è vero. Questi li dovremo creare e noi stiamo facendo la nostra parte. Nei prossimi mesi non ci saranno fiere, gli incontri in presenza paiono ormai esclusi fino alla prossima primavera, le aziende saranno costrette a ridurre al minimo incontri e contatti dal vivo, ma un momento di confronto riteniamo sia importante alla fine di quest'anno che passerà alla storia: e noi vi offriamo la nostra arena digitale per farlo. "Da filiera a sistema" sarà quindi un anello di congiunzione tra la chiusura del 2020 e l'apertura del 2021, tra l'anno dell'emergenza e quello della riscossa.

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