«Pomodoro, il virus ci porterà al fallimento»

In Sicilia i produttori si appellano alla Regione: arginare il ToBRFV

«Pomodoro, il virus ci porterà al fallimento»
Oltre al Covid la Sicilia ha un altro virus da combattere: il Tomato brown rugose fruit virus. La fitopatologia continua ad essere presente nelle serre dell'isola e il mondo produttivo è preoccupato dalla sua diffusione. A rischio c'è un comparto che, in areali come quello di Vittoria, è una vera e propria industria e tiene in piedi il sistema economico locale.

A richiamare la politica regionale sulle sorti del pomodoro siciliano è Giuseppe Cilio, un giovane agricoltore di Vittoria, fondatore di Italo's Farmer. Cilio si è rivolto all'assessore regionale all'agricoltura Toni Scilla e all'ex assessore Edy Bandiera affinché prendano a cuore la problematica.



"Stiamo vivendo una situazione irreale, preoccupante, con una prospettiva che potrebbe essere drammatica", si sfoga l'imprenditore, invitando poi l'amministratore a Vittoria "per fare il giro nelle campagne e constatare con gli occhi suoi i danni da ToBRFV. Questo virus ci sta portando a una perdita di qualità, quantità e distruzione delle colture stesse. Praticamente i frutti sono non conformi alla vendita e la pianta invecchia subito, perdendo forza radicale. Questa situazione sta mettendo in ginocchio l’intero territorio, lo fa vivere in depressione e porta le aziende agricole a non ricoprire le spese annuali e quelle passate. In una parola ci porterà al fallimento".



L'appello alla Regione è finalizzato a un intervento istituzionale. "Oltre al Covid c'è questo maledettissimo virus per il mondo vegetale che causa gli stessi problemi - aggiunge Cilio - ma se per il Covid hanno trovato il vaccino dopo un anno, qui purtroppo ne dovranno passare più di quattro. Se conosce l’agricoltura - conclude - capisce che sono tanti, troppi".



La sensazione che hanno i produttori è di una situazione in peggioramento. E in primavera, con la produzione che entrerà nel vivo, potrebbe esserci un ulteriore aumento di contagi. Un boom da evitare.

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