Innovazione varietale, le scelte di Apofruit

Piano di sviluppo 2021-2025: tante new entry e un balzo superfici del 20%

Innovazione varietale, le scelte di Apofruit
Innovazione varietale: passa da qui il futuro di Apofruit Italia, come emerge chiaramente dal piano di sviluppo dell’azienda per il quinquennio 2021-2025 presentato ieri pomeriggio in un webinar seguito da soci, clienti, giornalisti e rappresentanti istituzionali.

Sono numerose le varietà che Apofruit (235 milioni di euro fatturati nel 2020, 300 milioni considerando il consolidato, con 169 mila tonnellate di ortofrutta conferita da 3.200 soci produttori) mette a disposizione in esclusiva alla propria base sociale per rivoluzionare l’offerta produttiva sul territorio nazionale, dal Piemonte alla Sicilia. Si parte dalle mele, con le varietà a Club Pink Lady, Candine e Joya per proseguire con il kiwi giallo Zespri, con oltre mille ettari di superficie già investita, le varietà verde Divo e il kiwi rosso Hfr 18. 



Sempre tra le specie frutticole invernali riflettori sulla pera Fred e, per gli agrumi, sulle nuove arance bionde Lanelate e Fukumoto oltre che il clementino tardivo Tango. Per l’uva da tavola, invece, prosegue lo sviluppo delle varietà senza semi in partnership con quattro costitutori.



Per le produzioni estive Apofruit propone di investire sulle ciliegie di qualità coperte, le albicocche tardive (disponibili da fine giugno in poi), le nettarine platicarpe bianche Ondine e il kaki Maxim mentre per fragole e piccoli frutti l’innovazione e lo sviluppo si concentrerà su fragole Sabrosa e Rossetta, sul mirtillo Fall Creek e sul lampone Adelita.


 
“Si tratta della più grande trasformazione varietale realizzata in Italia per garantire innovazione, prodotti di sapore e attrattività - ha dichiarato il direttore generale di Apofruit Ernesto Fornari - Penso che l’innovazione, in questo momento storico debba partire da un’eccellente qualificazione dell’offerta che sia in grado di dare la giusta retribuzione ai produttori e di vincere la competizione sui mercati globali"

Le novità produttive multiple a disposizione di Apofruit e dei propri soci produttori, negli auspici della cooperativa, daranno un impulso importante alla superficie coltivata del gruppo che aumenterà, in cinque anni di almeno il 20%. Ad oggi sono nell'ordine mele, kiwi (circa 35mila tonnellate l'anno per ciascuna specie), patate (20mila tonnellate) e cipolle (16mila) le principali produzioni targate Apofruit. 



"Il valore dei prodotti di altissima gamma avrà ricadute importanti su tutta la compagine sociale – ha proseguito Fornari -  e le strategie di Apofruit saranno sempre incentrate sui tre grandi pilastri della nostra offerta: politica di marca, biologico e produzione integrata di alta qualità. Sarà all’interno di questi tre pilastri che si collocheranno le varietà innovative di cui disponiamo".

Mario Tamanti, direttore progetti e finanziamenti Apofruit, si è soffermato sulle iniziative per lo sviluppo che passano da investimenti e "capitolati"; la parte finanziaria è strategica per elevare il reddito dei soci e preservare le colture: “I nostri progetti richiedono una programmazione accurata già in atto ma anche il sostegno da parte di Apofruit verso i produttori, attraverso forme di finanziamento quali l’Ocm e i Psr per sviluppare sia l’innovazione varietale sia investimenti per la protezione delle produzioni e il miglioramento della qualità".



Mirco Zanelli, direttore commerciale di Apofruit ha ricordato come il paniere sia "ricco di proposte di qualità, certificate, brandizzate, con nomi di richiamo quali Solarelli, Sole Mio, Almaverde Bio e altri ancora, per dare sempre più reddito ai produttori valorizzando le marche e le partnership di gruppo". Il fatturato dovrebbe consolidarsi, in questo 2021, con il mercato estero che vale il 40% del totale.

Zanelli ha parlato anche di una "politica commerciale aggressiva e attenta alle esigenze del consumatore in termini di ecosostenibilità anche a livello di packaging: in un momento in cui l’agroalimentare europeo si sta attrezzando per rispondere concretamente alle nuove indicazioni del From Farm to Fork, Apofruit unisce l’esperienza passata e la visione di futuro per dare ai propri associati e al Made in Italy le risposte per crescere”.



A tirare le somme ha pensato quindi il presidente Mirco Zanotti che ha ribadito l'impegno strategico della cooperativa per valorizzare la produzione, i produttori e i prodotti ortofrutticoli in Emilia Romagna e nelle altre regioni dove Apofruit è attiva. 

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