Il risveglio della quarta gamma

A gennaio bene burger e prodotti a base vegetale, male zuppe e ciotole

Il risveglio della quarta gamma
Un gennaio di risveglio per la IV gamma: il settore ha fatturato 813 milioni di euro negli ultimi dodici mesi, con un calo dell'1,7% nel confronto anno su anno; tenendo conto del -7,2% complessivo del 2020 e del -3,25% riferito a dicembre, i dati Nielsen riferiti dal presidente di Uif IV Andrea Montagna mostrano che la strada intrapresa potrebbe essere quella giusta. A patto non siano decretati ulteriori lockdown rigidi e su vasta scala che potrebbero avere un effetto pesante.



Le insalate in busta, categoria più importante dell'aggregato con 653 milioni di euro in valore hanno registrato nel primo mese un -2,2% dopo il -4,3% di dicembre; vanno peggio le ciotole (30 milioni) che cedono il 24,8%, in linea con il -25,1 di dicembre e il -30% complessivo del 2020. Per questo segmento, il presidente di Uif IV gamma prevede un miglioramento, in termini di confronto, a partire da marzo, il mese che lo scorso anno aveva visto esplodere l'emergenza sanitaria. 



Proseguendo nell'analisi, le insalate di cereali (20 milioni in valore), confermano e incrementano la performance positiva di dicembre (da +1,5% a +3,1%, dopo il -22% del 2020). Male invece le zuppe (115 milioni di euro) che arretrano a gennaio dell'8% e fanno peggio sia di dicembre (-7%) che dell'intero 2020 (-6%). 

Il mercato dei burger raggiunge i 47 milioni di euro grazie al +30% di gennaio che fa dimenticare il -11% del 2020: "Una crescita legata al libero servizio, più che al lineare del reparto ortofrutta", tiene a precisare Montagna.


Da questo mese Uif IV Gamma fa riferimento anche a una nuova banca dati dedicata ai prodotti a base vegetale come humus, spalmabili, insalate russe vegetali e altro ancora: venduti prevalentemente nel lineare ortofrutta, valgono 41 milioni di euro con una progressione del 18% a gennaio e un 2020 positivo (+7%): "Una performance che è figlia del cambiamento di abitudini da parte dei consumatori i quali, dopo le 18, non possono recarsi al bar, escono meno e hanno spostato magari il rito dell'aperitivo a casa, con tutto quel che ne consegue", conclude Montagna. 

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