Il carciofo siciliano diventa a residuo zero

Bartolini (Master Fruit): «Comunichiamo un nuovo concetto di salubrità»

Il carciofo siciliano diventa a residuo zero
Il carciofo siciliano diventa a residuo zero: due capolini di romanesco proposti in una confezione in cartoncino flopaccata e a peso minimo garantito. Una soluzione, quella proposta dalla Master Fruit di Licata (Agrigento), volta a proteggere il prodotto e a comunicare la novità.

L'impresa siciliana è specializzata nella produzione di carciofi, a cui dedica una settantina di ettari. "Il carciofo a residuo zero è una conseguenza logica all'evoluzione della nostra azienda e alle nuove tendenze del mercato - spiega a Italiafruit News Maurizio Bartolini, responsabile commerciale di Master Fruit - L'impegno degli ultimi anni è stato quello di ridurre l'impiego degli agrofarmaci, ora la produzione a residuo zero certifica i risultati ottenuti e possiamo comunicare un nuovo concetto di salubrità del prodotto e di attenzione alla sostenibilità".



E' la prima stagione dei carciofi a residuo zero di Master Fruit, commercializzati anche dai partner di Alegra/Valfrutta. L'azienda siciliana propone questi ortaggi alla distribuzione moderna e i riscontri sono stati interessanti. Più in generale, osserva Bartolini, la campagna del carciofo è stata però modesta. "E' iniziata in ritardo, poi c'è stato un accavvallamento tra zone di produzione, i prezzi non hanno avuto particolari fluttuazioni e si sono attestati su valori abbastanza bassi. Novità come il carciofo a residuo zero servono proprio a ravvivare il mercato - rimarca il responsabile commerciale - Come azienda siamo riusciti a collocare il prodotto senza particolari difficoltà, ma nel suo complesso il mercato ha risentito del momento e delle limitazioni sul canale Horeca. La campagna siciliana è ormai in una fase avanzata, noi andremo avanti fino al periodo pasquale".



E così Master Fruit è già proiettata all'imminente stagione dei meloni, l'altro prodotto di punta dell'azienda di Licata, areale che permette di sfruttare una precocità unica. "Ci apprestiamo a questa campagna con fiducia. Abbiamo trapiantato il prodotto precoce e le piante si presentano molto bene: certo, c'è un po' di preoccupazione se le temperature dovessero scendere - conclude Maurizio Bartolini - ma i primi meloni allegati sono già in fase di crescita soddisfacente".

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