«Padiglioni ortofrutta di Foody 2025, le nostre perplessità»

Catalano (Acmo Milano): fondamentale non interrompere la catena del freddo

«Padiglioni ortofrutta di Foody 2025, le nostre perplessità»
"Con Sogemi c'è una costante condivisione da mesi, ma la sfida del nuovo Hub-Mercato è decisiva per cui servirebbe maggiore attenzione alle istanze degli operatori e, in definitiva, una condivisione ancora più ampia". Lo spiega Antonio Catalano, da gennaio presidente di Acmo, l'Associazione commercianti del Mercato Ortofrutticolo di Milano cui fanno riferimento Alma, Spreafico, Gala Fruit, F.lli Rebuffini, Gandolfo e Ortofrutta Bolognese.  



"Da maggio dello scorso anno l'interlocuzione con la società di gestione è continua, ma le problematiche da risolvere sono tante e le tempistiche non sempre vengono rispettate", aggiunge Catalano. E se per la piattaforma logistica affidata a Prologis, sottolinea Acmo non ci sono particolari problemi ("ben vengano tutti i progetti destinati a dare valore purché equamente regolamentati nel contesto dell'esistente"), il nodo principale è quello relativo ai padiglioni ortofrutticoli: "Avremmo voluto una struttura interamente a temperatura controllata per non interrompere la catena del freddo e invece così non è", puntualizza Catalano. "Se la voce degli operatori fosse stata ascolta almeno quanto quella dei  tecnici specializzati, facendo riferimento al protocollo d'intesa stilato tre anni fa, sarebbe stato meglio".



Altro "nodo", per Acmo, quello relativo all'area logistica di supporto al mercato, "scollegata dal resto della struttura: una vera pecca". La crisi intanto morde e crea incognite per il futuro: "Molte aziende - conclude Catalano - non hanno chiaro la prospettiva nel medio-lungo periodo, il percorso per la realizzazione di Foody 2025 porterà conseguenze sul tessuto esistente".
 
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