Margini in calo e guerra dei prezzi: Sos Gdo

Retailer in crisi, dati e commenti. Federdistribuzione: 2021 molto difficile

Margini in calo e guerra dei prezzi: Sos Gdo
Da una parte la scelta, in parte obbligata, di proporre prezzi in linea con le aspettative di un consumatore che, mediamente, vede ridursi la capacità di spesa, dall'altra la necessità di non affossare una marginalità sempre più sottile. E sullo sfondo la Direttiva Europea sulle pratiche sleali, appena sottoscritta dai principali player della distribuzione, per garantire qualità e giusto prezzo favorendo la sostenibilità economica. E' una Gdo tra due, anzi, più fuochi quella che si muove nello scacchiere nazionale in questo secondo anno di pandemia.



I margini continuano a ridursi: lo ha messo nero su bianco il recente studio Mediobanca relativo al periodo 2015-2019. E nel 2020 le cose non sono certamente migliorate, come spiega a Italiafruit News Carlo Alberto Buttarelli, direttore Relazioni con la Filiera e Ufficio Studi di Federdistribuzione: "La composizione dei basket di spesa si è spostata sui prodotti basici, dai margini minori, anche nel reparto ortofrutta, e a ciò si è aggiunto l'effetto dei maggiori costi sostenuti per l'adeguamento e il rispetto delle norme di sicurezza legate al Covid-19".



E proprio nel reparto ortofrutta, sempre più strategico per le insegne, il 2021 è iniziato con una sfilza di offerte: la logica dello 0,99 è trasversale alle categorie e ai prodotti e non è più prerogativa dei soli discounter. I cui margini, peraltro, sono spesso superiori a quelli dei concorrenti: la Gdo rincorre gli specialisti dello sconto sul terreno del taglio dei prezzi ma non sempre regge il confronto. Questo almeno dicono i numeri.

Il Roi (rendimento del capitale investito) del sistema, sottolinea Mediobanca, è calato dal 5,6% medio del 2015-2017 (era 5,9% nel 2015) al 4,9% del 2019. Il trend discendente interessa tutti i segmenti che pure segnano livelli diversi: i Discount, nettamente primi, calano dal 20,1% al 16,6%, la  Distribuzione Organizzata dall’8,8% al 7,8% e la Grande Distribuzione dal 6,7% al 4%. 



La flessione testimonia l’inasprirsi del contesto competitivo ma anche la difficoltà di praticare prezzi al dettaglio che incorporino l’inflazione che si sviluppa lungo la filiera di fornitura a monte del retailer, come la stessa Federdistribuzione mette in rilievo: "Quando, a gennaio, le persistenti ondate di maltempo hanno creato difficoltà su varie produzioni ortofrutticole nazionali ed europee incidendo sulla disponibilità di alcuni prodotti e comportando oscillazioni dei prezzi,  le imprese distributive li hanno attenuati".

Trend negativo anche per l’Ebit margin, il margine ante-oneri finanziari: dal 2,5% del 2015-2017 al 2,1% del 2019, con i Discount in questo caso in lieve crescita dal 4,7% al 4,9%, la distribuzione organizzata in calo dal 2,8% al 2,4% e la grande distribuzione in netta flessione dal 2,9% all’1,9%. 
Per Conad, scrive Mediobanca, la traiettoria è dal 2,5% all’1,8%, mentre le Coop segnano sull’intero quinquennio un margine negativo che si fissa al -1,4% nel 2019.  



La redditività netta (Roe) è anch’essa in discesa, passando da livelli sempre superiori al 6% nel triennio 2015-2017 al 5% del 2019 che "bissa" il valore del 2018.

E così quando si parla di rendimento spiccano soprattutto nomi di discounter: Eurospin (20,2%), seguita da Lillo-MD (16,5%), Agorà e Lidl Italia al 12,9% e Crai all’11,9%. Gli altri operatori sono sotto la doppia cifra, capeggiati da VéGé al 9,1%. 

"Tutti guardano il fatturato, ma è drammaticamente impressionante verificare che di anno in anno, calano (e tanto) i margini. Venderemo “infinito” a “margine zero”?", scriveva ieri in un tweet l'Ad di Végé Giorgio Santambrogio.



"Il nostro sistema - commenta Buttarelli (foto sopra)ha elementi di debolezza, pensiamo alle aziende che hanno in pancia ipermercati. E poi ci sono i costi dello sviluppo, che è continuo ed imponente: investimenti importanti messi in campo a fronte di una burocrazia lunga e complessa". Mentre le promozioni restano una componente di primo piano: "Pesano circa un terzo dei fatturati", dice ancora l'esponente di Federdistribuzione.

Il 2021 sarà un anno di passione, le vendite di ortofrutta in Gdo hanno iniziato il confronto con l'exploit registrato nel 2020, quando lo scoppio della pandemia e le prime restrizioni diedero fiato alle vendite. Il momento della controcifra è arrivato. E per i margini, c'è il rischio concreto di un ulteriore dimagrimento.

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