«Settimana Santa» tra alti e bassi nei Mercati

Il focus in cinque strutture italiane. Tanti prodotti sull'ottovolante

«Settimana Santa» tra alti e bassi nei Mercati
Una Pasqua diversa dal solito per il mondo dell'ingrosso ortofrutticolo, con sensazioni molto differenti tra gli operatori italiani. C'è chi è soddisfatto delle contrattazioni di questi ultimi giorni, chi vede una sostanziale tranquillità e chi invece è molto deluso. Di sicuro, la Settimana Santa è contrassegnata da un fatto: il repentino calo dei prezzi della fragola, prodotto di riferimento per il periodo, che ha perso diversi euro il chilo in pochi giorni per via del caldo che ha accelerato la maturazione dei frutti e quindi ha aumentato sensibilmente l’offerta all’interno dei Mercati all’ingrosso. 

Rispetto alla scorsa settimana, i grossisti contattati da Italiafruit News registrano anche le consistenti riduzioni dei valori di zucchine, melanzane, cavoli e cavolfiori, sempre per via delle alte temperature diurne che hanno aumentato le raccolte di queste specie orticole. Di contro si confermano su prezzi decisamente alti peperoni, piselli, fave ed asparagi che continuano a "patire" le problematiche produttive causate dal ritorno di freddo di metà marzo.



Mercato di Milano 
Gianpaolo Musso (foto sopra) della Italfrutta Distribuzioni, ditta che opera presso il Mercato ortofrutticolo di Milano, si dichiara complessivamente soddisfatto per i risultati della settimana prepasquale: "In generale, i volumi di vendita sono medio-alti. Allo stesso tempo ci sono anche prezzi elevati per le verdure, dovuti al freddo delle scorse settimane nei luoghi di produzione. I peperoni quotano per esempio stabilmente oltre i 3 euro il chilo, mentre la gamma dei pomodori oscilla da 2 a oltre 4 euro. Rimangono sostenuti anche i valori di fave, piselli ed asparagi. C'è un po' di malcontento perchè sappiamo che i prezzi alti fanno male a tutti, anche agli stessi produttori, che rischiano di essere presi di mira dai consumatori. Non è infatti facile per le persone capire i meccanismi che ci sono dietro agli impianti produttivi”.  

In netta flessione a Milano, come osserva Musso, le fragole lucane, passate da 6 a 4 euro il chilo nel giro di pochi giorni. Per non parlare della merce campana e siciliana: "Le quotazioni dei frutti di Napoli e Marsala sono in caduta libera”. Tra gli articoli in ribasso spiccano poi le zucchine che “sono scese ad range compreso tra 0,5 e 1,2 euro il chilo, a seconda della qualità, rispetto agli 1-2 euro che spuntavamo la scorsa settimana. Stesso discorso per la melanzana tonda, con il prezzo che si è dimezzato fino a 1 euro il chilo".


Alcune zucchine con fiore, asparagi e fiori di zucca dell'Italfrutta Distribuzioni

Mercato di Verona
Tende a vedere il bicchiere mezzo pieno Federico Plafoni, venditore della Plafoni Frutta di Veronamercato, che spiega: "La Pasqua esaltante degli altri anni ce la scordiamo, nel senso che le rimanenze si stanno facendo. A livello di volumi di vendita ci stiamo comunque difendendo abbastanza bene. Ci sono prezzi buoni per piselli (4,2-4,3 euro il chilo), fave (2,5-3 euro il chilo) e meloni Charentais marocchini (2,8-3 euro il chilo) che si stanno distribuendo con un buon interesse. L'aumento delle temperature dell'ultima settimana ha fatto deprezzare la fragola di 1,5-2 euro il chilo, ma almeno il nostro Mercato di Verona si è confermato ricettivo. Oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo infatti venduto più di duemila colli di fragole con prezzi variabili dai 5,6-5,7 euro il chilo della varietà Inspire ai 3,5-4 euro della merce casertana. A parità di prodotto, quest'anno i clienti caricano sempre l'origine italiana e non quella spagnola".

Le alte temperature stanno influendo anche sui valori dei cavoli, che a Verona "sono scesi dai 2 euro il chilo della scorsa settimana a 1,4-1,5 euro il chilo - aggiunge Plafoni - Pure le zucchine registrano prezzi in deciso calo, con la merce locale che staziona oggi a 0,8 euro il chilo". 


Fragola Inspire della Basilicata

Mercato di Bologna 
Luigi Gallerani, titolare dell'azienda Befer Fruit del Centro agroalimentare di Bologna, considera “tranquillo” l’andamento delle vendite di questa Settimana Santa: “La sensazione - ci spiega - è che la domanda sia in linea con quella degli anni più recenti. Poi è chiaro che, se facciamo i confronti con 5 anni fa, i numeri sono sottotono”.

“In generale stiamo movimentando volumi normali a prezzi generalmente alti per via del clima avverso che si è verificato tra febbraio e marzo. Alcune referenze hanno registrato comunque un forte calo dei valori medi rispetto ai livelli esagerati delle scorse settimane. Basti pensare che le fragole della Basilicata sono scese dai 7 ai 4-4,5 euro il chilo. Le fragole di altre provenienze si trovano oggi anche a meno di 3-3,5 euro il chilo. Le zucchine sono in fase calante da diversi giorni e si nota un pelo di flessione anche sui peperoni, con la merce extra spagnola si è portata sui 3,5 euro il chilo, dopo aver toccato i 5 euro il chilo nelle scorse settimane. Reggono gli asparagi: c’è talmente poca offerta che il prodotto quota a 7-8 euro il chilo. Il consumatore non accetta tanto i prezzi alti, quindi è possibile che ne pagheremo le conseguenze nelle prossime settimane, con un calo dei volumi”.


Fave italiane

Mercato di Bergamo 
Sprizza poco entusiasmo Carlo Garletti, grossista e presidente di Como - Consorzio che rappresenta gli operatori del Mercato ortofrutticolo di Bergamo - secondo cui “stiamo vivendo una Pasqua all’insegna dell’assurdo” per le scelte del Governo che ha reso possibili i viaggi all’estero e non gli spostamenti in Italia. Il settore dell’ingrosso è uno dei primi a risentirne.

“I volumi di vendita di questa settimana non sono certo alti, sia per le restrizioni del fuori casa che per l’attenzione agli acquisti che oggi hanno i consumatori”. Tra i prodotti tipicamente primaverili “per le fragole, che hanno perso quasi 2 euro il chilo in tre giorni, c’è la nota piacevole della predilezione del prodotto italiano rispetto a quello spagnolo. L’offerta di asparagi è limitata e quindi se ne stanno ancora vendendo pochi a prezzi che si aggirano dai 5 ai 7 euro. Negli ultimi giorni abbiamo notato un aumento dei turioni italiani in entrata presso il nostro Mercato; la Spagna, invece, ha preferito orientarsi su altri paesi dell’Europa”.


Pomodoro costoluto calabrese 

Mercato di Catanzaro
Spostandoci al Sud Italia ci sono situazioni critiche tra i Mercati calabresi e delle isole, mentre c'è più ottimismo tra gli operatori della piazza di Bari. Palmino Rotundo, presidente della Fedagro Catanzaro, tiene a sottolineare: “La crisi è impressionante e fa paura. Qui al Mercato di Catanzaro, da sempre bacino di approvvigionamento per operatori grossisti, del dettaglio tradizionale e dell'Horeca di tutta la Calabria, il giro di movimentazioni è in forte calo da quando è iniziata la pandemia e questa Pasqua non è da meno. Ora siamo particolarmente preoccupati per il calo repentino dei prezzi che stanno avendo le fragole locali di Acconia, le zucchine e le melanzane nere e viola".

Fedagro Catanzaro è pronta a dimostrare che nel 2020 i fatturati dei grossisti del Mercato sono scesi del 30% rispetto al 2019. La situazione è precipitata nella seconda parte dell'anno scorso. "Il mercato giornaliero, ormai, dura sì o no un’ora e mezza, poi finisce. La gente ha paura a causa del terrorismo mediatico e non si fida della sanità regionale - conclude Rotundo - Speriamo solo che la zona rossa non rimarrà per tutto il mese di aprile, altrimenti il nostro lavoro si ridurrà ulteriormente”. 


Cipolla rossa di Tropea

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