Trentino, nuovo ddl per il biologico

Trentino, nuovo ddl per il biologico
La Giunta della Provincia autonoma di Trento, su proposta dell’assessore Giulia Zanotelli, ha approvato il ddl che detta la nuova disciplina provinciale per l’agricoltura biologica. L’obiettivo della norma è quello di riorganizzare la materia recependo le emergenti esigenze del settore, in attuazione della più recente normativa dell’Unione europea, con particolare riferimento al Regolamento (UE) 2018/848 del Parlamento europeo e del Consiglio.

“Con questa proposta normativa – sottolinea l’assessore Zanotelli - ci si pone l’obiettivo di promuovere l’utilizzo delle produzioni realizzate con metodo biologico attraverso l’introduzione e la valorizzazione, tra le altre cose, di attività e iniziative di promozione, ricerca, sperimentazione e formazione”.

Tra gli elementi di novità introdotti dal disegno di legge la promozione ed il sostegno per la costituzione e lo sviluppo di distretti biologici di interesse provinciale, quali realtà aggregative di soggetti pubblici e privati che operano in modo integrato nel sistema produttivo locale di riferimento.
Vengono inoltre introdotte alcune modificazioni al Titolo I della legge provinciale sull’agricoltura 2003, per integrare nuove tipologie agevolative per il settore dell’acquacoltura, delle produzioni vegetali e, in coerenza con l’impianto della nuova proposta normativa, della stessa agricoltura biologica.

La nuova proposta normativa riconosce il ruolo ambientale, sociale ed economico dell’agricoltura biologica, diretto alla salvaguardia della biodiversità, delle risorse naturali e del benessere degli animali, alla garanzia della sicurezza alimentare e della qualità degli alimenti, alla tutela del consumatore, del paesaggio rurale e della salute, nonché alla realizzazione degli obiettivi dello sviluppo rurale.

"Siamo convinti – precisa l’assessore Zanotelli – della necessità di assicurare sostegno ed accompagnamento rispetto ai processi di conversione in corso e alle iniziative che possono garantire un approccio integrato, di ambito, per la promozione e la valorizzazione dei prodotti agricoli trentini. A questo riguardo, si tratta di promuovere uno sviluppo equilibrato e sempre più ispirato a qualità e sostenibilità dell’agricoltura trentina, valorizzando e migliorando sempre più, da un lato, il metodo di produzione integrata e, dall’altro, favorendo, ove vi siano le condizioni ambientali, sociali ed economiche, lo sviluppo della produzione biologica."

Il campo di applicazione della nuova disciplina sull’agricoltura biologica riguarda i prodotti provenienti dall’agricoltura, incluse l’acquacoltura, l’apicoltura e i prodotti derivanti, qualora questi siano ottenuti, preparati, etichettati, distribuiti, immessi sul mercato, o siano destinati ad esserlo, nel rispetto delle regole specificatamente previste per le produzioni biologiche.

Di particolare rilievo la nuova disciplina dei distretti biologici intesi come sistemi produttivi locali integrati a vocazione agricola, caratterizzati da una presenza significativa della produzione biologica, dalla tutela delle produzioni e delle metodologie colturali, di allevamento e di trasformazione tipiche locali, dall’integrazione tra le attività agricole e le altre attività economiche presenti nell’ambito del distretto, nonché dalla presenza di aree paesaggisticamente rilevanti.

Viene previsto, inoltre, che i distretti biologici si costituiscano tramite un accordo tra soggetti pubblici e privati di ambiti omogenei e a tal fine, si individuano i contenuti minimi che tale accordo deve definire. I distretti biologici sono riconosciuti con deliberazione della Giunta provinciale cui spetta definire, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore del disegno di legge, i requisiti, le modalità, gli strumenti, i criteri e le condizioni per l’individuazione, la costituzione e il funzionamento dei distretti medesimi.

La norma proposta individua nella Provincia l'autorità preposta al controllo e all’applicazione della normativa in materia di produzione biologica sul proprio territorio, prevedendo che all’attuazione del sistema di controllo provvedano anche gli organismi competenti ad operare in ambito provinciale, per i quali viene definita una disciplina specifica che declina attività, obblighi e ricadute sanzionatorie.

La norma elenca anche gli obblighi cui sono tenuti gli operatori biologici, per i quali si prevede l’istituzione di un apposito elenco provinciale, disponendo che ad esso possano essere iscritti tutti gli operatori del territorio provinciale che sono stati riconosciuti idonei mediante l’emissione della certificazione rilasciata dal prescelto organismo di controllo.

Il disegno di legge detta anche disposizioni in ordine al riconoscimento delle organizzazioni dei produttori biologici operanti sul territorio provinciale: ad esso provvederà la Provincia secondo le modalità, i criteri e i requisiti stabiliti con deliberazione della Giunta. "Si tratta di un passaggio importante – conclude l’assessore Zanotelli – risultato di un lungo percorso di confronto intrapreso con i vari portatori di interesse del mondo agricolo trentino, che ringrazio per i preziosi contributi che hanno fatto pervenire per il miglioramento della proposta normativa, e che anticipa il recepimento della nuova regolamentazione europea in materia di agricoltura biologica. Assicuro fin d’ora il pieno coinvolgimento anche nella definizione degli atti attuativi della norma, regolamento e deliberazioni della Giunta provinciale che, nel giro di qualche mese, ci consentiranno di avere un quadro di riferimento completo e moderno per una valorizzazione sempre più efficace dell’agricoltura trentina e dei prodotti che essa esprime, garanzia di qualità e di salubrità".

Fonte: provincia autonoma di Trento