Marzo, resa dei conti nel reparto ortofrutta

Confronto pesante con il 2020, ma dati migliori di due anni prima: l'analisi

Marzo, resa dei conti nel reparto ortofrutta
Quello di marzo può essere considerato un mese cruciale per le dinamiche della Gdo, sia per le vendite di ortofrutta sia per quelle di alimentari in generale: in questo periodo, nel 2020, erano scattati infatti i primi lockdown con corsa alle provviste e crescite mai viste negli ultimi anni. Il 2021 non poteva tenere tali livelli di vendita e infatti i trend del reparto ortofrutta sono negativi. Qualche elemento positivo è possibile comunque ricavarlo: -5,3% nelle vendite a valore e -8,6% a volume sono percentuali pesanti, ma considerando i trend di marzo 2020 rispetto al 2019 (+15% a valore e +17% a volume) si capisce come il 2021 stia performando positivamente se confrontato con due anni prima: +9% a valore e +7% a volume.



Sicuramente l’Italia "a colori" ha agevolato, anche in questi mesi, le vendite dei supermercati, svantaggiando quei canali meno “sicuri” dal punto di vista dei potenziali assembramenti (i mercati rionali in primis per l’ortofrutta), con la complicità, soprattutto, della chiusura dell’Ho.Re.Ca.

Tuttavia, analizzando meglio i trend di vendita, si nota come frutta e verdura facciano segnare andamenti decisamente negativi, calmierati a livello generale dalla IV-V Gamma (la cui incidenza sulle vendite non va oltre il 10%), che nel terzo mese dell’anno guadagna 6,2 punti a valore e 5,4 a volume.



Dando uno sguardo al progressivo da gennaio, i trend generali sono sempre negativi ma in modo molto più lieve, poiché l’inizio anno si confronta con un 2020 senza pandemia, quindi con trend ancora positivi. La frutta, però, mostra vendite in sensibile calo (-4,6% a valore e -6,3% a volume), mentre verdure e IV-V Gamma sono in terreno positivo anche se di poco.



Se guardiamo il dato trimestrale delle vendite a valore per quattro aree geografiche separate, si nota una performance nettamente sotto media nel Nord Ovest (area più colpita dalla pandemia) mentre, mano a mano che ci si sposta al Nord Est (-1,3%), al Centro (+0,2%) e al Sud (+5,1%) i trend tendono progressivamente a migliorare. Il tutto è legato alla progressiva diffusione della pandemia da Nord a Sud che aveva caratterizzato il 2020.



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