L'Ue riapre le importazioni di agrumi dall'Argentina

Si sblocca lo stop, in vigore da agosto 2020, per il pericolo «Macchia nera»

L'Ue riapre le importazioni di agrumi dall'Argentina
L'Unione europea riapre la porta agli agrumi argentini. A partire dal 1° maggio, il Paese sudamericano può infatti riprendere ad esportare limoni, arance e mandarini nei mercati europei, Italia compresa. Si sblocca quindi lo "stop" attivato lo scorso 14 agosto dopo le molteplici intercettazioni di carichi contaminati da “Phyllosticta (Guignardia) citricarpa” - agente causale della malattia Macchia nera degli agrumi - che erano arrivati nei nostri porti.

"Con questo provvedimento, l'Europa conferma l'eccellenza dei frutti argentini", commenta il ministero degli Esteri dell'Argentina che, in una nota, spiega come quello degli agrumi sia "un mercato di valore trascendentale per le economie regionali, che producono ogni anno 150mila tonnellate per l'esportazione".

Per l'Unione europea, l'Argentina è il primo fornitore assoluto di limoni e il quarto di arance. Il Paese, per sbloccare la sospensione in vigore da 9 mesi, ha dovuto rafforzare il proprio sistema fitosanitario con particolari misure di sicurezza richieste dall'Ue. Tra le condizioni imposte, l'applicazione obbligatoria sul campo di trattamenti fitosanitari contro la Macchia nera, la verifica ufficiale dell'applicazione di tali trattamenti, l'analisi di laboratorio della frutta campionata sia in campo che nei processi di confezionamento quando vengono rilevati sintomi sospetti della malattia, la comunicazione ufficiale all'Ue degli elenchi delle unità di produzione e dei nomi delle società responsabili delle singole unità. 



A svolgere un ruolo decisivo delle negoziazioni con l'Ue è stata l'autorità fitosanitaria argentina, Senasa, che ha accolto con grande soddisfazione la riapertura del commercio. 

Gustavo Piloni, presidente di Fundanea (Fundación Regional de Sanidad y Calidad Citrícola del Noreste Argentino), dichiara: "Senza dubbio è un'ottima notizia per il nostro settore. Ancora una volta, abbiamo il mercato europeo aperto per vendere i nostri prodotti. Ciò è stato possibile anche grazie all'enorme sforzo del team Senasa per negoziare una situazione complessa. Ora dobbiamo fare il nostro dovere per poter avere un prodotto sicuro e con la garanzia di non esportare nessuna malattia in Europa - prosegue Piloni - Siamo soddisfatti e felici. Dobbiamo però lavorare per mantenere aperto e operativo questo importante mercato".

Nel commentare la notizia, José Carbonell, presidente della Federcitrus, ha tenuto a sottolineare “l'impegno unanime del settore produttivo per correggere e superare i disagi che avevano generato lo stop. Le condizioni imposte dalla Dg Sante dell’Ue - aggiunge - ci costringono a raddoppiare gli sforzi per il controllo, la qualificazione e l'assistenza sanitaria per evitare che quanto accaduto nel 2020 non si ripeta”.

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