Varietà precoci e biodinamico: Apofruit punta sul ciliegio

Serie Sweet e brand Verdéa in rampa di lancio. E Fabiani spiega le strategie di Coop

Varietà precoci e biodinamico: Apofruit punta sul ciliegio
Nuove varietà precoci, tecniche produttive avanzate, forme di protezione multifunzione, biologico e biodinamico: di questo si è parlato nel webinar "Il ciliegio in Emilia-Romagna" che si è svolto ieri mattina, per volontà di Apofruit Italia, focalizzato in particolare sulle tecniche di allevamento della ciliegia Sweet. L’obiettivo dell’iniziativa - inizialmente prevista in diretta dall’azienda agricola cesenate biologica e biodinamica “Simonetta” di Enzo Trapani, poi trasferita causa maltempo nella sede della Cooperativa - era quello di far conoscere le tecniche colturali e le potenzialità commerciali di un prodotto innovativo, messo a punto dall’Università di Bologna, capace di dare frutti di grande pezzatura, croccanti, dolci e particolarmente adatti alle caratteristiche pedoclimatiche dell’Emilia-Romagna e in generale delle regioni del nord.


 
Sono intervenuti il Dg di Apofruit Ernesto Fornari che ha illustrato i dettagli della cerasicoltura sul territorio, il direttore commerciale della cooperativa Mirco Zanelli, il quale ha evidenziato le potenzialità commerciali di Sweet; e ancora, il responsabile tecnico Verdea Alberto Aldini, il presidente di Canova Massimo Biondi, che ha parlato del biologico e delle sue caratteristiche. Per la Gdo ha preso la parola Germano Fabiani della direzione commerciale Food di Coop Italia, che ha illustrato il gradimento della ciliegia nel canale della grande distribuzione, mentre il ricercatore dell’università di Modena e Reggio Emilia Stefano Lugli costitutore della ciliegia Sweet e Lino Nori presidente del Consorzio Il Biologico hanno completato la visione di filiera.



“Un prodotto – ha spiegato Fornari - che può contare su una decina di varietà diverse che maturano a scalare, sovrapponendosi di poco, dagli inizi di maggio fino alla seconda metà di giugno”. In occasione dell’appuntamento è stata inoltre illustrata l’importanza di adottare speciali tecniche di protezione – soprattutto in caso di pioggia e di attacco da parte della drosofila – che comportano importanti investimenti (50/70 mila euro per ettaro) compensati però dall’alta produzione che le piante garantiscono e soprattutto dalla garanzia della salvaguardia della materia prima.

"Le nuove varietà precoci sono produttive, estremamente buone e all'altezza delle aspettative dei clienti fin dalle prime battute - ha detto Zanelli - Il mercato ha poche ma precise richieste: ciliegie buone, dalla pezzatura adeguata, legate al territorio, ben confezionate, di qualità costante. Con il nostro prodotto, con i nostri marchi Solarelli, Almaverde Bio, Verdea, cerchiamo di garantire tutti questi requisiti".


Nel suo intervento Fabiani (foto sopra) ha annotato che "tra tutte le drupacee, le ciliegie sono quelle che soffriranno meno delle gelate non perché colpite meno, ma per l'aumento di investimenti in campo che hanno innalzato i volumi". Lo scorso anno i consumi hanno sofferto per l'allontanamento dai prodotti ritenuti meno essenziali, "un gap di 15 punti rispetto al 2019 che contiamo di recuperare nell'attuale stagione", ha aggiunto l'esponente di Coop. 

Il biologico per questa specie vale ancora poco, l'1,5% circa del venduto, ha aggiunto Fabiani, ma è tutto il bio che segna il passo nella crescita. Mentre sul biodinamico, l'insegna sta valutando. Coop lo scorso anno ha commercializzato circa 2,5 milioni di chili di ciliegie per 18 milioni di euro fatturato: "Abbiamo ampliato il periodo di offerta a Mdd e marchio aziendale di un mese circa grazie anche alla varietà Kordia", ha concluso. Ma cosa chiede il consumatore? "Soprattutto sapidità e calibri sostenuti", la risposta di Fabiani.



Lugli (sopra a sinistra) ha sottolineato come l’università di Bologna, per estendere la stagionalità delle ciliegie, stia lavorando a nuove proposte della serie Sweet e ribadito che il ciliegio esprime il meglio in collina, mentre ampio spazio è stato dedicato alle ciliegie biodinamiche in distribuzione, da questa campagna, nelle isole AlmaverdeBio. “Abbiamo già certificato come biodinamico 15 ettari – ha affermato Zanelli – commercializzati, attraverso Canova, braccio commerciale per il Bio, con il marchio Verdéa”. Il progetto delle ciliegie biodinamiche richiede investimenti importanti ma i ritorni sono commisurati; i nuovi impianti possono essere finanziati, attraverso Apofruit, per il 50-60% dall’Ocm Ortofrutta e i prezzi riconosciuti sono superiori del 10% almeno rispetto a quelli del prodotto Bio.
 
Durante la diretta, infine, è stata presentata la tecnica di protezione chiamata Alcarpo composta da una calotta di nailon che diventa rete scendendo verso il piede della pianta. Una tecnica che difende i frutti sia dagli effetti della pioggia che dagli insetti. Gli impianti vengono organizzati a spalliera rendendo facile sia il loro allevamento sia la raccolta: questa può essere effettuata da terra con piccoli carri.

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