Ladri di cipolle in azione: il bulbo di Breme nel mirino

Ladri di cipolle in azione: il bulbo di Breme nel mirino
Il mercato nero della cipolla. Quella rossa di Breme, tipico prodotto del Pavese. Un prodotto che fa gola ai ladri e, come racconta il Corriere della Sera, i produttori organizzano ronde per fare la guardia alla "Dolcissima".

Coltivata sulle rive del Po, gode di un prestigio assoluto tra i buongustai (ultimo riconoscimento: il presidio Slow Food nel 2020) e la sagra di giugno attirava 15mila persone, prima della pandemia. I 16 produttori del celebre bulbo si sono organizzati con delle ronde per cercare di arginare i furti. Dal tramonto all’alba, a gruppi di tre, i coltivatori girano i campi "armati" di torce elettriche e telefonini per chiamare i carabinieri. Solo negli ultimi giorni il bottino dei predatori di cipolla rossa sfiora i due quintali.

"I ladri — spiega al Corsera Francesco Berzero, sindaco di Breme e presidente dell’Associazione produttori cipolla rossa di Breme — non sono una novità. Ma ora il fenomeno è diventato preoccupante. La produzione della nostra cipolla è di nicchia. La raccolta avviene tra maggio e giugno, da 8 ettari di terreno si ottengono 100 tonnellate di bulbo. Per questo i danni provocati dai predoni sono devastanti. I produttori hanno comprato anche fototrappole mobili, piccole telecamere a batteria che ci aiutano nella sorveglianza".

"Credo siano furti su commissione — aggiunge il sindaco —. La cipolla di Breme costa 2,20 euro al chilo, comprata qui. Il prezzo ovviamente si alza al supermercato o nelle botteghe. Il mercato nero è fiorentissimo, così come la contraffazione. Bulbi coltivati altrove spacciati per Breme. Non serve: il vero segreto della dolcezza è il terreno alluvionale sul Po, non il seme, che in altri campi produrrebbe cipolle normalissime".

Fonte: Corriere della Sera