Pere, 19 imprese insieme per il rilancio

2,3 milioni di euro (in due anni) dall'Emilia-Romagna per la nuova Aop di settore

Pere, 19 imprese insieme per il rilancio
La pera dell'Emilia-Romagna - regione che rappresenta circa il 70% della produzione italiana del frutto - gioca le carte dell’aggregazione e del miglioramento della qualità per superare la "tempesta perfetta" degli ultimi anni. Cimice asiatica, maculatura bruna/alternaria, problematiche di conservazione/stoccaggio e gelate hanno influito duramente sulla capacità di generare reddito del comparto pericolo dell'Emilia-Romagna, ma anche sulla disaffezione dei consumatori verso questo frutto. Tanto che oggi oltre il 50% dei consumatori italiani si dichiara insoddisfatto della qualità delle pere.

Urge risalire la china al più presto e la soluzione, promossa dal mondo pericolo emiliano-romagnolo, è la creazione della prima Aop ortofrutticola d'Italia aperta anche a non Op, così come previsto dal Regolamento Omnibus dell'Ue. Una realtà - che sarà costituita ufficialmente nei prossimi mesi - a cui hanno già aderito 19 imprese, di cui sei non Op, che oggi rappresentano fra il 60 ed il 70% della produzione di pere gestita a livello regionale.

"Un progetto inclusivo, diretto a imprese di produzione e commerciali e focalizzato sulla pericoltura, per migliorarne qualità e redditività", ha spiegato Roberto Della Casa, responsabile del progetto e direttore scientifico di Agroter in occasione della presentazione del piano di rilancio della pera emiliano-romagnola, tenutasi ieri alla presenza di: Paolo Bruni, presidente del Cso Italy, Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna e del Presidente regionale Stefano Bonaccini. Collegati da remoto l’europarlamentare Paolo De Castro, oltre al presidente del Consorzio della Pera dell'Emilia-Romagna Igp, Adriano Aldrovandi, e Mauro Grossi, rappresentante delle imprese aderenti al progetto (clicca qui per leggere i loro due interventi).

"L'Aop si occuperà dello sviluppo della qualità su tutte le pere dei soci - ha aggiunto Della Casa - attraverso la definizione di una segmentazione di dettaglio della stessa e un controllo collettivo che consenta una immissione sul mercato gestita dalla Aop. Mentre la fatturazione sui clienti resterà in campo alle singole imprese socie: Afe/Salvi, Apoconerpo, Apofruit Italia, Bergonzoni, Biop, Cico/Mazzoni, Cipof, Consorzio Il Frutteto, Ceor, Europfruit, Gobbi Dino, Granfrutta Zani, La Buona Frutta, Minguzzi, Op Costea/Coferasta, Op Kiwi Sole/Spreafico, Opera, Origine Group e Orogel". 


I loghi delle aziende e dei marchi aderenti all'Aop

Il prodotto Igp sarà il "catalizzatore" di un sistema produttivo dal grande potenziale, per fare sì che la competizione non sia focalizzata più sul prezzo basso ma sull'adeguamento della qualità alle esigenze di consumo. All'Aop verrà affiancato un programma di sviluppo della certificazione di imprese e superfici da dedicare alla Pera Igp dell'Emilia-Romagna così da raggiungere dimensioni produttive significative in un orizzonte triennale, al fine di poter coprire una distribuzione capillare del prodotto su scala nazionale.

Gli obiettivi sono importanti. Già da questa stagione s'intende raddoppiare la produzione certificata Igp fino ad 8mila tonnellate (nonostante le gelate che fanno prevedere volumi complessivi molto scarsi), per poi arrivare nel prossimo triennio a certificare almeno il 35% della produzione controllata dall'Aop. La quale sarà delegata a concludere accordi quadro per l'ambito commerciale e marketing con le insegne della distribuzione moderna e con le imprese commerciali del canale dell'ingrosso, sviluppando settimanalmente i listini di riferimento. I soci gestiranno la commercializzazione quotidiana.

"Completa il progetto - ha proseguito il responsabile - la definizione di un piano di miglioramento degli standard di qualità commerciale da sviluppare a livello comune e da verificare con un sistema di controllo di qualità vincolante per i soci, gestito dell'Aop e delegato ad una struttura terza". E’ previsto infine anche un robusto piano di trade e consumer marketing in partnership con il Consorzio di tutela della Pera dell'Emilia-Romagna Igp: "L'obiettivo a questo livello è in primis recuperare fidelizzazione per quel 30% di italiani che indicano la pera fra i frutti preferiti e raggiungere l'Igp per una distribuzione numerica di almeno il 70% in tre anni", ha concluso Della Casa.



L’operazione di rilancio sarà sostenuta in maniera molto importante dalla Regione Emilia-Romagna. Arriverà presto un ricco sostegno per favorire la nuova Aop, che verrà finanziata con 120mila euro nei prossimi mesi. Nel 2022 saranno inoltre concessi la bellezza di 2,2 milioni di euro per sostenere la certificazione del prodotto Igp come catalizzatore comune del processo di valorizzazione del prodotto e per promuovere le pere dell’Emilia-Romagna sui mercati nazionali e internazionali.

“L’ortofrutta è un settore strategico per l’agroalimentare della nostra Regione e la pera è una delle nostre eccellenze riconosciute a livello nazionale e internazionale - hanno affermato l’assessore Mammi ed il Presidente Bonaccini - Per questo la costituzione di una Aop che ne custodisca e ne sviluppi tutto il potenziale rappresenta un asset economico di rilievo e da sostenere. Oltre ai primi 2,3 milioni di euro di investimento nel biennio continueremo ad appoggiare il progetto con altri fondi fino a tutto il 2024. Parliamo infatti di oltre 15mila addetti, tra attività dirette e indotto, del 35% della produzione lorda vendibile regionale, 18.900 ettari coltivati, quindi occupazione e capacità imprenditoriale. Valori che dobbiamo garantire anche guardando al futuro sviluppo della nostra agricoltura”.

La Regione sostiene anche la ricerca contro la maculatura bruna, malattia che ha determinato gravi danni alle produzioni negli ultimi due anni. In questo ambito, Mammi e Bonaccini hanno annunciato di avere cofinanziato ai Consorzi Fitosanitari di Modena e di Reggio Emilia un progetto innovativo per individuare tecniche di difesa alternative ai fitofarmaci basate sull’applicazione delle più moderne biotecnologie. Il programma di lavoro punta a sviluppare preparati per applicazioni esterne di spray a base di Rna in grado di contrastare l’attacco dello Stemphylium vesicarium, agente della maculatura bruna. Il sistema si basa su un raffinato meccanismo di riconoscimento e successiva inibizione di alcuni geni specifici. I primi risultati della ricerca si inizieranno a vedere già nel 2023 dopo le valutazioni di laboratorio, di serra e poi, in condizioni controllate, anche di campo dove saranno svolti test di efficacia dello spray su foglie e frutti. Tutta la linea di ricerca è a livello sperimentale e, se i riscontri saranno positivi e la normativa aprirà alle nuove biotecnologie alternative a quelle di vecchia generazione, si potrà passare al trasferimento della nuova metodologia in campo.

Copyright 2021 Italiafruit News