«Mirtilli da selezionare, albicocche e susine sparite»

Danni pesanti in Maremma. Op Cai: speriamo nella campagna orticola

«Mirtilli da selezionare, albicocche e susine sparite»
Una campagna primaverile-estiva con più ombre che luci quella dell'ortofrutta biologica della Maremma. Le gelate di fine marzo ed inizio aprile hanno infatti compromesso la raccolta delle drupacee e ci sono state perdite di rilievo pure per le coltivazioni di mirtilli, la cui stagione è appena partita. A dare più soddisfazione sono invece gli ortaggi di stagione come il pomodoro canestrino, la zucchina fiorentina con fiore, i meloni, i cetrioli, i porri, le melanzane ed i peperoni. A fare il punto della situazione produttiva e commerciale è Liciano Marioni, agronomo e responsabile tecnico per l’Italia Centrale dell'Op Cai (Cooperativa Agricoltori Ionici) che, nei giorni scorsi, ha visitato gli appezzamenti di svariati soci e partner produttori assieme al presidente dell'Op, Salvatore Scarcella, arrivato dalla Sicilia.

"Quest'anno non abbiamo disponibilità di albicocche e susine biologiche - spiega a Italiafruit News - a causa delle gelate dei mesi scorsi, quando la temperatura minima è arrivata perfino a meno 8 gradi centigradi. E' stata bruciata dal freddo anche la nostra intera produzione di mirtilli precoci, mentre per la varietà Duke la metà del raccolto si è salvata. Anche se, purtroppo, dobbiamo rilevare in questi giorni danni gravi dovuti agli attacchi degli stormi di uccelli. Ci sarà quindi da fare un'attentissima selezione in campo per evitare contestazioni".


Mirtilli colpiti dagli stormi 

“Per gli ortaggi toscani e laziali, la stagione è appena cominciata e si prospetta discreta. La qualità è buona e le vendite procedono con regolarità ma con un aumento progressivo, settimana dopo settimana. I volumi importanti ci saranno da luglio. In linea di massima, ci aspettiamo di svolgere un buon lavoro con le verdure bio del Centro Italia, sperando che la campagna non ci riservi brutte sorprese”.

Il presidente Scarcella si è recato per un paio di giorni al magazzino Cai di Grosseto (Toscana) specializzato nella lavorazione dell’ortofrutta biologica, dove svolge la propria attività di gestione il responsabile dello stabilimento, Massimo Lozzi. Qui vengono lavorati i prodotti di origine toscana, laziale e siciliana per 365 giorni l'anno. Una struttura che avvicina la produzione dell’Op alla grande distribuzione dell’Italia centrale e settentrionale specializzata anche in prodotti biologici. 


Scarcella (al centro) con Massimo Lozzi (a destra) ed i collaboratori Antonio Lo Conte e Oana Atudorei

“Il magazzino sta lavorando a pieno ritmo, 7 giorni su 7. Registriamo però qualche difficoltà a reperire manodopera specializzata, fondamentale per assicurare le giuste rotazioni orarie al personale. Negli ultimi mesi stiamo aumentando costantemente il numero di analisi chimiche svolte sulle produzioni bio che entrano nella struttura, con l’obiettivo di offrire una ulteriore garanzia di sicurezza a clienti e consumatori”, rileva Lozzi.

A destare preoccupazione per la stagione estiva è soprattutto l’aumento dei costi degli imballaggi sia compostabili che convenzionali. “Con la ripresa economica delle ultime settimane, le materie prime utilizzate per confezionare i nostri prodotti hanno registrato nuovi rincari non indifferenti; per di più, il loro reperimento sul mercato è diventato ancora più difficile. Tali aumenti andranno inevitabilmente ad incidere passivamente sulla filiera ortofrutticola”, conclude il presidente Scarcella.


Lo staff del magazzino di Grosseto

Foto di apertura: Scarcella, a sinistra, con Liciano Marioni. 

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