Rincari nei giorni clou del Covid, Gdo assolta

La pronuncia dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Rincari nei giorni clou del Covid, Gdo assolta
Assolta. La Gdo non ha approfittato dell'emergenza coronavirus per alzare i prezzi dell'ortofrutta di I e di IV gamma e - soprattutto - di altri beni di prima necessità, dalla farina al lievito, dal pane all'alcool fino ai guanti usa e getta. La "sentenza" è messa nera su bianco nel report dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato pubblicato lunedì.

L'accusa di alcuni consumatori e delle associazioni di riferimento ha innescato una vicenda che si è protratta a lungo puntando i riflettori sul comportamento di numerose insegne nel periodo febbraio-maggio 2020: a finire nel mirino, e poi oggetto di preistruttoria, con un'analisi dei listini comparati con i precedenti due mesi, sono stati una quarantina di punti vendita di Regina (gruppo Crai), Coal, Cedi Sigma Campania, Coop Centro Italia, Unicoop Tirreno, Margherita Distribuzione, Pam, Conad Nordovest, oltre ad alcuni associati a Pac2000A Conad. 



Per nessuna delle insegne indagate - cui il Report dedica singolarmente diverse pagine - sussistono elementi per ipotizzare violazioni dell’articolo 25 del Codice del consumo, comma 3, in cui si fa riferimento a "pratiche commerciali scorrette realizzate mediante lo sfruttamento da parte del professionista di qualsivoglia evento tragico o circostanza specifica di gravità tale da alterare la capacità di valutazione del consumatore, al fine di influenzarne la decisione relativa al prodotto”. Il motivo dei rincari, infatti, viene spesso ascritto agli aumenti a monte della filiera da parte dei fornitori/grossisti.



Dopo le indagini e dopo avere sentito le aziende, inoltre, l’Agcm ha constatato che presunti rincari si spiegano con l’aggiunta, nelle categorie, di nuovi prodotti, formati, formulazioni, mentre nulla è cambiato per i prodotti continuativi.

In altre parole, dice l’Antitrust, a comportare la percezione dei rialzi è stata la diversa composizione del mix di offerta. Contro i provvedimenti è ammesso ricorso al Tar entro 60 giorni dalla data di comunicazione.

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