«La disponibilità di manodopera detta legge»

Il Gruppo Punzi: «Sempre più difficile reperirla, produzione condizionata»

«La disponibilità di manodopera detta legge»
La disponibilità di manodopera condiziona la capacità produttiva delle aziende. Succede nella Piana del Sele, uno dei cuori orticoli dell'Italia, dove anche le imprese più organizzate devono fare i conti con le professionalità a disposizione.



"Non abbiamo certo paura di investire 50 ettari in più a pomodoro, ma poi chi li coltiva?", dice a Italiafruit News Francesco Punzi (nella foto sotto), direttore tecnico del Gruppo Punzi di Eboli (Salerno), 120 ettari di serre e 60 di pieno campo.



L'azienda campana ha quarant'anni di storia, tre generazioni della famiglia Punzi hanno fatto crescere l'attività e la quarta è pronta a subentrare: dal seme alla tavola del consumatore il Gruppo Punzi presidia l'intera filiera e non smette di innovare, sia a livello di processo che di prodotto.



"E' la disponibilità di manodopera a dettare la produzione degli ortaggi - prosegue Punzi - Chi ha le competenze per le varie operazioni in campo? E poi c'è tutto il tema della raccolta, che incide per oltre il 50% dei costi di produzione. Noi abbiamo avviato un sistema di formazione interno per il nostro personale, cercando di tenere alto il livello di preparazione degli operatori e di diffondere il know-how necessario. Facciamo formazione continua in serra, ma ci sono tante difficoltà da superare a partire dalla lingua. Purtroppo non c'è una scuola di formazione e sul territorio mancano servizi di ospitalità per gli stagionale e di trasporto verso i luoghi di lavoro. C'è tanto disordine ed è un peccato: perché di lavoro da fare ce ne sarebbe parecchio. Rischi per le imprese? Direi di no, ritariamo i programmi colturali in base alla disponibilità di manodopera che abbiamo, manodopera che nelle ultime due campagne, complice il Covid, è stato più difficile reperire".



Nella storia del Gruppo Punzi ci sono degli spartiacque che hanno permesso all'azienda di svilupparsi. Nel Decennio che va dal 1990 al 2000 Nunzio Punzi (nella foto sopra), figlio dei fondatori Stanislao e Giuseppina, grazie alle sue capacità commerciali e produttive ha specializzato l'attività sullo zucchino divenendo leader in quegli Anni, poi in seguito ad un cambiamento del mercato degli ortaggi e alla vocazione del territorio in cui si trova l’azienda, c’e stato un balzo verso il comparto della IV Gamma. Le aziende agricole del gruppo si sono ulteriormente strutturate: per sei mesi l'anno si producono ortaggi (pomodori, melanzane, zucchine... e anche meloni) commercializzati con un rapporto diretto con la distribuzione moderna; dall'altra si riforniscono le industrie di IV Gamma. "Siamo specializzati nei cuori di lattuga, oltre che nelle baby leaf - evidenzia Francesco Punzi - Portiamo avanti un lavoro di qualità investendo anche in tecnologie: ad esempio è dal 2006 che abbiamo il wifi in campagna per monitorare le nostre coltivazioni con un sistema di sensori ed avere sempre tutto sotto controllo".



Nel 2006 è nato il marchio Punzi dal seme alla tavola, per dare riconoscibilità ai prodotti dell'azienda. "Ora stiamo lavorando a un progetto di ristrutturazione aziendale, che coinvolgerà anche i nostri marchi - annuncia il direttore tecnico - L'obiettivo è di conferire un posizionamento del brand e dare sempre più valore alle nostre produzioni. In questo percorso abbiamo ritenuto importante dotarci di un nuovo responsabile commerciale e l'inserimento in azienda di Domenico Bosco (nella foto sotto) è per noi strategico".



Le Aziende Agricole Punzi, sempre nell'ottica di valorizzare la propria filiera, lavorano anche a progetti di economia circolare. Da quindici anni trasformano il pomodoro che non trova spazio sul mercato fresco; poi per evitare scarti di meloni hanno pensato di iniziare la produzione di confetture (quella melone, zenzero e cannella è sopraffina; così come le altre proposte della Dispensa di Nonna Peppa). Gli uliveti che fanno da frangivento ai terreni di coltivazione sono un altro esempio: ospitano insetti utili e si produce anche olio. "Continuiamo a ragionare su progetti di economia circolare - conclude Francesco Punzi - Sostenibilità, tecnologia, qualità e passione per questo lavoro sono i binari che ci guidano".



Copyright 2021 Italiafruit News