«Pesche e albicocche benino, disastro angurie»

Arcangeli (Car di Roma): i consumi stanno cambiando, la qualità conta sempre di più

«Pesche e albicocche benino, disastro angurie»
In una capitale semivuota, le vendite di ortofrutta al Car di Roma procedono senza grandi picchi ma in maniera discretamente soddisfacente, in linea con un mese, agosto, che risente  del calo di clienti: "Se va bene si riescono a pagare le spese", commenta il grossista Valter Arcangeli (a sinistra nella foto) titolare della Siwa. "Le note positive tuttavia non mancano; pesche e nettarine nel complesso vanno piuttosto bene, chi dispone di un ampio assortimento può togliersi qualche soddisfazione, con quotazioni anche superiori ai 2 euro; le albicocche spuntano tra i 2 euro e i 2,20 euro il chilo. Due referenze che nelle scorse estati hanno spesso sofferto e che in queste settimane stanno performando meglio".



Tra gli altri articoli di stagione il grossista segnala l'uva ("quella di buona qualità viene venduta a sua volta attorno ai 2 euro il chilo, il prodotto di medio livello tra 1,30 e 1,50") e, in termini negativi, le angurie: "Il mercato è invaso dai cocomeri, dal punto di vista commerciale la situazione è tragica", dice perentorio Arcangeli.



In ripresa, nel comparto ortaggi, i pomodori rossi tra 1,30 e 1,40 il chilo con il ciliegino in progresso proprio da ieri. I consumi non sono comunque esaltanti: "Il caldo spinge la gente ad andare nelle strutture condizionate, in primis i supermercati e penalizza ambulanti e mercatini, alcuni dei quali già chiusi per ferie; i grossisti fornitori ne risentono. Le abitudini di acquisto stanno cambiando velocemente, ci sono sempre più single, la frutta tagliata va per la maggiore: tutte tendenza alle quali dovremo adattarci in fretta, puntando sempre più sulla qualità, invece che sulla quantità, alla produzione come all'ingrosso", conclude Arcangeli.

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