Le angurie doppiano i meloni, ecco perché

Negli ultimi dodici anni il mercato europeo è cambiato: i fattori in campo

Le angurie doppiano i meloni, ecco perché
Meloni e angurie sono due frutti quasi fratelli e in molte lingue il loro nome si assomiglia. I due prodotti sono in lotta non solo sugli scaffali del supermercato, ma anche nella mente dei consumatori.
Guardando al finale dello scorso secolo, possiamo individuare alcune differenze molto chiare tra le due referenze. Le angurie, generalmente più grandi di qualsiasi melone, sono consumate principalmente tra molti commensali e non sono adatte alla conservazione domestica in frigorifero. I meloni, già da diversi anni, sono proposti in un’ampia gamma varietale tra lisci, retati, bianchi... E contengono molti semi, ma concentrati nella parte interna del frutto e facilmente eliminabili. Le angurie, invece, contengono molti semi distribuiti su tutto il frutto, che rendono difficile il consumo.

Nonostante queste differenze, la commercializzazione di questi due frutti negli ultimi anni del XX secolo è stata abbastanza simile. Ma nel passaggio tra il XX e il XXI secolo, qualcosa è cambiato come si può vedere in questa tabella.


Esportazioni mondiali di angurie e meloni, clicca qui per lo zoom
Fonte: Faostat 2020

Dal 1980 al 2004 le cifre in tonnellate degli scambi mondiali di meloni e angurie sono simili. Ma dal 2005 le angurie iniziano a crescere costantemente fino al 2020, quando le vendite di angurie raddoppiano rispetto a quelle dei meloni.

Ora ci concentriamo sui cambiamenti del commercio europeo di meloni e angurie per i principali Paesi produttori ed esportatori, ovvero Italia e Spagna.


Produzione di meloni e angurie in Italia, clicca qui per lo zoom
Fonte: Faostat 2020

In Italia la produzione di meloni cresce dal 1980 al 2005 per poi stabilizzarsi, mentre quella di angurie diminuisce senza sosta dal 1980 al 2011 per poi tornare a crescere e superare quella dei meloni.
Questo dato si riflette perfettamente nelle esportazioni, dal momento che l’Italia esporta meloni tra 20 mila e 40 mila tonnellate nell’attuale secolo (24.412 tonnellate il dato 2020). 
Al contrario i volumi esportati di angurie si sono mantenuti tra le 50 mila e le 100 mila tonnellate tra il 1980 e il 2000, mentre negli ultimi anni hanno superato le 300 mila tonnellate.

Guardiamo adesso al cambiamento produttivo spagnolo, dove la produzione di angurie è sempre stata inferiore a quella dei meloni fino al 2011, quando le angurie hanno messo la freccia e attualmente la produzione è raddoppiata.


Produzione di meloni e angurie in Spagna, clicca qui per lo zoom

Il motivo di questa crescita è che sono aumentati i consumi di angurie nel principale mercato di esportazione di questo prodotto, ovvero l’Unione Europea. Lo capiamo analizzando i Paesi che esportano in Ue sia meloni che angurie.


Commercio europeo di angurie e meloni dal 2007 al 2020, clicca qui per lo zoom
Fonte: Intrastat

Vediamo come le angurie sono cresciute del 105% mentre i meloni solo del 25%.
Per le angurie, le cifre dell’Olanda sono riesportazioni dal Brasile, Costa Rica e Marocco, mentre quelle francesi derivano da importazioni marocchine e un po’ anche dalla Spagna.
Per i meloni le cifre olandesi comprendono i prodotti provenienti da Brasile, Costa Rica e Honduras, mentre la Francia esporta parte della sua produzione ma importa anche dal Marocco e qualcosa dalla Spagna.

Per quale motivo il consumo di angurie è raddoppiato in soli 12 anni, mentre quello del melone è cresciuto poco nei Paesi europei che non lo producono?
Le angurie sono cambiate totalmente nei primi anni dell’attuale secolo, adeguandosi ai gusti dei consumatori europei:
- è diminuito il calibro, adattandosi ai nuclei familiari più piccoli
- le nuove varietà sono migliorate molto in sapore e texture
- l’anguria si è trasformata in un prodotto disponibile tutto l’anno, superando il vecchio problema della stagionalità estiva
- la maggior parte delle esportazioni spagnole e più della metà di quelle italiane sono angurie senza semi 
Il prodotto ha guadagnato valore sia per il consumo che per la conservazione domestica.

La risposta alla precedente domanda è semplice: il progresso fatto dalle angurie sui meloni è stato determinato dallo sviluppo dei frutti senza semi.
Un cambiamento che non sarebbe stato possibile senza l’apparizione 30 anni fa della prima anguria senza semi in Europa, ovvero l’anguria Bouquet di Anecoop S.Coop. Ma questa è una lunga storia di innovazione che un giorno racconteremo più dettagliatamente ai lettori di Italiafruit News.

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