Clementine, tutti le cercano

Perrini: «Richieste ok per Clemenruby. E per le olive è un'ottima stagione»

Clementine, tutti le cercano
E’ partita bene, dal punto di vista dell'interesse commerciale, la campagna delle clementine dell'arco ionico tarantino. "Per la varietà Clemenruby, in raccolta da qualche giorno, stiamo ricevendo molte richieste sia per il prodotto convenzionale sia per quello biologico", conferma a Italiafruit News Vincenzo Perrini, imprenditore di Massafra che gestisce due aziende agricole con 30 ettari di clementine e mandarini, oltre a 45 ettari di olive da tavola e tre ettari di fichi.

In campo sono attesi volumi ridotti. “Le produzioni di Clemenruby sono in calo del 40% rispetto all’anno scorso. Una stima che prevediamo per tutte le varietà precoci e tradizionali di clementine. Essendoci poco prodotto, quest’anno gli operatori commerciali sono stati maggiormente attenti ad aspettare la giusta colorazione prima di introdurre i frutti sul mercato”. 


Stabilimento dell'azienda Perrini di Massafra

“Nei giorni scorsi – prosegue – ci siamo trovati ad affrontare forti attacchi della mosca della frutta, la quale ha causato danni nelle aree perimetrali degli impianti di varietà a maturazione medio-precoce situati vicino a campi non trattati. Alcune aziende della zona hanno registrato anche perdite superiori del 3-5%. La pressione dell’insetto è stata importante fino a 5-6 giorni fa, quando è arrivato il vento freddo di tramontana a bloccare gli attacchi”.

Tra le nuove varietà tardive, l’imprenditore pugliese coltiva il mandarino Tang Gold su 15 ettari. “Contiamo di raggiungere i 20 ettari nel 2022. In questo caso, le previsioni produttive sono buone. Tang Gold è infatti una pianta che produce sempre bene, senza registrare fenomeni di alternanza tra un anno e l’altro. La campagna si presenta in maniera ottimale, con buoni volumi e ottime pezzature”.


Frutti di Tang Gold (immagine d'archivio)

Anche per le olive da tavola, che si stanno raccogliendo in queste ore, ci sono buone prospettive. “Nel nostro areale del Golfo di Taranto, gli oliveti sono in prevalenza specializzati e vengono quindi gestiti come dei veri e propri frutteti”, tiene a ricordare Perrini, che produce le varietà Leccino e Taggiasca. “Il nostro prodotto di punta è la Leccino biologica fermentata al naturale”.

“La campagna dell’oliva da tavola tarantina – conclude Perrini – si configura con molti aspetti positivi: la produzione è sana e abbastanza buona in termini di quantità e anche di qualità. Mentre nel resto d’Italia, dalle mie informazioni, lo scenario non è roseo dato che gli oliveti non intensivi hanno sofferto la siccità e, quindi, tenderanno ad avere calibri più piccoli”.

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