Ortaggi estivi in archivio, gli autunnali perdono quota

Il report Ismea sull'ultima settimana di ottobre: cali di prezzi diffusi con qualche eccezione

Ortaggi estivi in archivio, gli autunnali perdono quota
L'ultima settimana di ottobre ha segnato idealmente la conclusione della campagna di commercializzazione degli ortaggi tipicamente estivi con quotazioni altalenanti in campo: in ulteriore ascesa per melanzane e pomodori a fronte di volumi sempre più ridotti; stabili per le zucchine. 

Sono nel frattempo proseguite le operazioni di raccolta dei principali prodotti autunnali di pieno campo con listini in flessione: con l'aumento dei quantitativi immessi sul mercato i prezzi di cavolfiori e finocchi sono risultati in calo al pari delle ortive in serra (zucchine e melanzane) "colpite" da una contrazione della richiesta, mentre una sostanziale stabilità ha interessato peperoni e pomodori. 




Le rilevazioni Ismea riferite al periodo 25-31 ottobre vedono le lattughe in assestamento  con quotazioni medie al ribasso; stabili i prezzi per l'iceberg mentre una ripresa del listino ha interessato la gentile. Non sono state osservate variazioni per tutte le insalate laziali. Prime contrattazioni per il radicchio tondo veronese, con prezzi di esordio in calo rispetto al 2020. Per il Chioggia Autunnale tenuta delle quotazioni sulla piazza di Brondolo, mentre nel rodigino, un migliore intonazione della domanda ha permesso al listino di beneficiare di rialzi. Stabile il mercato per gli spinaci: il collocamento è avvenuto a ritmi regolari per l'intera settimana grazie ad una costante richiesta. In incremento invece i prezzi dell'indivia di origine teramana a fronte di un leggero aumento dei volumi scambiati.

Ancora una settimana all'insegna della stabilità nel mercato delle patate, con le quotazioni medie ferme sui valori della precedente settimana in gran parte dei centri di scambio monitorati. Ismea segnala la lieve contrazione osservata a Verona, da ascrivere alla maggiore offerta sui mercati. 

Proseguono le operazioni di raccolta dei cavolfiori nelle zone vocate della penisola con quantitativi disponibili per il mercato in progressivo incremento. La commercializzazione del si è sviluppata nel periodo in un clima di discreto interesse della domanda e sulla base di quotazioni stabili. Diversa la situazione negli areali pugliesi: qui il rialzo delle temperature ha favorito la raccolta del prodotto a fronte di consumi in calo. Listini in flessione anche nel rodigino in virtù dei maggiori quantitativi immessi sul circuito commerciale cui è corrisposta una costante richiesta.



Si avvia alla conclusione la campagna di commercializzazione dei fagiolini: a fine ottobre il prezzo in campagna non ha evidenziato alcuna variazione grazie a un sostanziale equilibrio tra domanda e offerta. Settimana caratterizzata da una sostanziale stabilità nel mercato dei finocchi, con scambi regolari. L'unica variazione del listino ha riguardato Rovigo, dove a fronte di una offerta sui circuiti commerciali in incremento è corrisposta una costante richiesta, situazione che ha determinato il fisiologico ridimensionamento delle quotazioni medie.

Capitolo carciofi: prosegue l'attività di stacco del tipo catanese nelle aree pugliesi che in settimana si è estesa all'areale brindisino. Le prime partite hanno mostrato uno standard qualitativo ottimale e immesse sul mercato hanno suscitato l'interesse della domanda.  Le quotazioni d'esordio si sono attestate su valori nettamente superiori a quanto raggiunto lo scorso anno.  Nessuna variazione di rilievo sulla piazza di Foggia dove un generale equilibrio tra domanda ed offerta ha permesso il fluido svolgimento delle vendite sulla base   di prezzi stabili.

Si può considerare conclusa la campagna di commercializzazione delle zucchine in pieno campo; le ultime disponibilità di provenienza cuneese hanno trovato collocamento sulla base di prezzi stabili. Un generale calo delle quotazioni è stato osservato per le produzioni in serra; qui l' offerta avviata sui mercati è stata oggetto di una minore richiesta.   


 
All'epilogo anche la campagna delle melanzane di pieno campo. A fine ottobre sono state registrate variazioni solo per la tipologia tonda brindisina scambiata sulla base di quotazioni in incremento a fronte delle limitatissime quantità esitate.  Di contro per la tipologia tonda in serra proveniente dalle zone di Vittoria i listini hanno teso al ribasso a fronte delle minori richieste pervenute. 

Listini poco mossi per i peperoni in serra sulla piazza di Vittoria in virtù di una offerta in equilibrio con la domanda.  Per le ultime quote di pieno campo di provenienza napoletana il progressivo scadimento qualitativo del prodotto ha fatto flettere il listino.

Infine i pomodori: le ultime disponibilità immesse sul mercato per il prodotto in pieno campo hanno trovato agevole collocamento sulla base di quotazioni stabili o in aumento. Relativamente alle produzioni in serra non sono state osservate variazioni per le produzioni laziali sia in termini di volumi scambiati che di quotazioni. Andamenti contrapposti - conclude il report Ismea - hanno caratterizzato le tipologie tondo rosso a grappolo e ciliegino di provenienza siciliana in virtù del differente andamento della richiesta.

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