Attualità
Industria di marca, vendite in aumento
Andamento positivo, superiore alle aspettative, per la domanda interna dei prodotti di marca alimentari e non food di largo consumo. È quanto emerge dall'ultima rilevazione dell'Osservatorio congiunturale del Centro Studi Centromarca, in collaborazione con Ref Ricerche, che raccoglie valutazioni dei vertici aziendali. A fine settembre, il 59,5% del campione rivela vendite "aumentate o molto aumentate", rispetto al 40% registrato a marzo. In parallelo si riduce dal 30,4% al 16,7% la segnalazione di vendite "diminuite o molto diminuite".
Il rafforzamento dei consumi superiore alle attese determina di conseguenza una riduzione degli stock. Cresce il numero di imprese che le considera "troppo basse" (da 10,4% a 20,6%) e si riduce quello di chi le valuta "nella norma" (da 80,7% a 73,8%). Positiva la situazione della liquidità, considerata "adeguata" o "alta" dalla quasi totalità (97%) delle imprese.
L'Osservatorio congiunturale Centromarca, l'associazione italiana dell'industria di marca presieduta da Francesco Mutti (a.d. di Mutti), offre anche indicazioni sul portafoglio ordini (Italia più estero). Lo considera "normale" o "al di sopra del normale" l'87,3% dei rispondenti, rispetto al 68,9% registrato lo scorso mese di marzo. Per quanto riguarda le vendite in Italia nei prossimi mesi, il 43% dei vertici aziendali le prevede stabili (35,6% il dato precedente) e il 43,7% in aumento (44,4% il dato precedente). Il barometro occupazionale prevede stabilità dei posti di lavoro: il 94,5% delle aziende si pronuncia in tal senso.
Il rafforzamento dei consumi superiore alle attese determina di conseguenza una riduzione degli stock. Cresce il numero di imprese che le considera "troppo basse" (da 10,4% a 20,6%) e si riduce quello di chi le valuta "nella norma" (da 80,7% a 73,8%). Positiva la situazione della liquidità, considerata "adeguata" o "alta" dalla quasi totalità (97%) delle imprese.
L'Osservatorio congiunturale Centromarca, l'associazione italiana dell'industria di marca presieduta da Francesco Mutti (a.d. di Mutti), offre anche indicazioni sul portafoglio ordini (Italia più estero). Lo considera "normale" o "al di sopra del normale" l'87,3% dei rispondenti, rispetto al 68,9% registrato lo scorso mese di marzo. Per quanto riguarda le vendite in Italia nei prossimi mesi, il 43% dei vertici aziendali le prevede stabili (35,6% il dato precedente) e il 43,7% in aumento (44,4% il dato precedente). Il barometro occupazionale prevede stabilità dei posti di lavoro: il 94,5% delle aziende si pronuncia in tal senso.
Per valutare gli effetti della dinamica internazionale dei prezzi dell'energia e delle materie prime, una sezione speciale dell'indagine è stata dedicata ai costi di produzione. La maggior parte degli intervistati (78%) evidenzia aumenti dei costi unitari superiori al 2% nel corso dell'ultimo anno, a fronte dei quali i prezzi praticati sui prodotti avrebbero mantenuto una relativa stabilità: solo nel 19% dei casi sono segnalati rincari superiori al 2%. Materie prime, packaging, energia e trasporti, secondo l'indagine di Centromarca, sono le voci che registrano gli incrementi di costi più elevati.
Fonte: ItaliaOggi