Sardegna, corsa contro il tempo per i carciofi

Campi sott'acqua e rischio asfissia. Il punto con Paolo Mele (Sa Marigosa)

Sardegna, corsa contro il tempo per i carciofi
Carciofaie che paiono risaie. L'eccesso idrico, come dice Paolo Mele (presidente dell'Op Sa Marigosa e di Confagricoltura Sardegna), è spaventoso: danni alle produzioni, campi inaccessibili, raccolte bloccate e le richieste del mercato che non riescono ad essere soddisfatte. Il quadro tracciato dall'imprenditore sardo è pesante e ora più che mai lo sguardo è rivolto al cielo.



"Sono più di 50 giorni che non smette di piovere, un autunno così non si era mai visto, siamo sommersi da acqua e le ripercussioni sul lavoro sono importanti - spiega a Italiafruit News Mele - Come se non bastasse si sono verificate anche violente grandinate che hanno peggiorato la situazione. Una situazione davvero anomala, nelle nostre montagne è già arrivata la neve, mai successo in questo periodo dell'anno".



I carciofi - Sa Marigosa li coltiva su circa 90 ettari - sono la coltura che sta pagando lo scotto maggiore. Ma il maltempo sta creando problemi anche alle insalate e agli agrumi: i ristagni portano le prime fitopatie e marciumi. 



"Le piogge prima ci hanno impedito di lavorare i terreni e poi hanno complicato le semine dei cereali, ritardandole - prosegue l'imprenditore sardo - Entrare nei campi è impossibile, sono allagati, piove sempre. Negli ultimi giorni abbiamo registrato anche venti forti, con il Maestrale che ha soffiato fino a settanta chilometri all'ora, oltre alla pioggia nell'areale del Sinis ha grandinato. Il Medio Campidano è stato tra gli areali più colpiti, nella valle del Coghinas i carcioficoltori sono in grossa difficoltà: l'entità dei danni si vede ad occhio nudo. Ci sarà un ritardo nella raccolta, questo è ovvio, ma è una corsa contro il tempo per salvare le piante dall'asfissia radicale, piante il cui ciclo vegetativo è stato comunque fermato da questa ondata di maltempo: la produzione si è fermata, bisogna vedere cosa si riuscirà a salvare, tra una decina di giorni avremo un quadro della situazione più preciso".



Intanto le previsioni meteo non sono incoraggianti. "Si parla di un'altra settimana di pioggia - conclude Paolo Mele - La nostra speranza è che il vento possa spazzare via la perturbazione al più presto".

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