«Idroponica e controllo da remoto, come facciamo qualità»

Orto Serre (Melfi) produce pomodori: «Sappiamo esattamente come e quanto irrigare»

«Idroponica e controllo da remoto, come facciamo qualità»
La qualità dei prodotti è un elemento distintivo sul mercato, ancora di più se abbinata a metodi di lavoro sostenibili. Orto Serre di Melfi (Potenza), specializzata nella produzione di pomodori in idroponica, ha tutte le carte in regola per farsi notare: le attività dell’azienda sono infatti gestite tramite il controllo da remoto, irrigazione automatizzata ed energia pulita derivata dai pannelli solari. Il risultato sono frutti esteticamente perfetti e caratterizzati da un elevato profilo gustativo.



“I datterini che abbiamo raccolto quest’anno arrivavano a 10 gradi Brix mentre le altre varietà viaggiano sui 8/9 gradi Brix” spiega a Italiafruit News Gaia Della Spina, responsabile della coltivazione.



Dove parte la qualità dei pomodori? L’azienda si è recentemente dotata di Cara Met, un sistema per il controllo da remoto della gestione irrigua delle piante. “Tramite dei sensori a forma di forchette inserite nelle lastre di coltivazione (lana di roccia) – racconta Gaia – ogni cinque minuti posso avere una visione generale dell’umidità delle piante e decidere se intervenire con l’irrigazione”. Il sistema rimane attivo 24 ore su 24 e registra tutte le modifiche tramite un apposito portale, che viene controllato costantemente dall’azienda.



“Sappiamo esattamente come e quanto irrigare: durante l’arco della giornata registriamo un deficit idrico al massimo del 2% prima di intervenire con il nostro sistema automatizzato per l’irrigazione che distribuisce acqua e nutrienti – sottolinea la responsabile della coltivazione – in questo modo alle piante arriva solo l’acqua di cui necessitano ed evitiamo qualsiasi fenomeno di cracking o deficit di nutrienti”.



Al momento l’azienda ha già terminato la stagione produttiva dei pomodori, che riprenderà a marzo con l’arrivo delle nuove piantine dal vivaio. “Ci occupiamo di ripicchettarle nei cubetti di lana di roccia fino a farle radicare e le poggiamo sulle lastre di coltivazione: qui crescono in altezza rispetto al pieno campo”. La raccolta è ‘a scalare’ dal basso verso l’alto e gli operai lavorano su comodi carrelli che si muovono su dei binari, gli stessi fungono da riscaldamento nella prima fase di crescita delle piante. 



“Il riscaldamento serve ad evitare gli sbalzi termici giorno/notte che arrivano anche a 20 gradi" specifica Gaia.



"I pomodori di Orto Serre sono raccolti da giugno a novembre e commercializzati nella Gdo con il marchio del distributore tramite un’azienda partner" conclude Gaia.

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