«Made in Ribera», quando il territorio fa la differenza

Ortfruit valorizza le sue arance con continui investimenti aziendali

«Made in Ribera», quando il territorio fa la differenza
Spesso un territorio non rappresenta solo la provenienza dei suoi prodotti ma l’essenza delle loro caratteristiche organolettiche e qualitative. E’ quello che succede a Ribera (Agrigento), zona vocata per la produzione agrumicola, città nota al mondo intero grazie alle arance certificate Dop
“Il made in Ribera rappresenta il nostro marchio di qualità – spiega a Italiafruit News Antonio Pace, responsabile commerciale e approvvigionamenti dell’azienda Ortfruit Sicilia di Pace Vincenzo, specializzata nella produzione e commercializzazione di arancia di Ribera, meloni di Sicilia e pere coscia di Sicilia – Chi conosce le nostre arance, tende a riacquistarle sempre. E anche sui nuovi consumatori, l’appeal dei nostri prodotti è davvero elevato”.


Da destra: Antonio Pace, responsabile commerciale e approvvigionamenti;
Vincenzo Pace, titolare; Filippo Pace, responsabile di stabilimento

In questo momento la domanda di Arancia di Ribera sui mercati è buona, grazie ad un prodotto che “per sua natura sa farsi apprezzare, facendo la differenza rispetto ai frutti di concorrenza europea o di Paesi terzi” specifica Antonio Pace.

L’azienda ha una produzione agrumicola propria di circa 80 ettari, a cui si aggiungono i volumi dei conferitori per altre centinaia di ettari. Le vendite sono iniziate i primi di novembre con l’arancia Navelina, per poi continuare nella prima decade di dicembre con la Washington Navel e Brasiliano, fino al Vaniglia Apireno di gennaio. La campagna andrà avanti presumibilmente fino a fine marzo anche se – come testimonia Antonio Pace – alcuni anni è terminata ad aprile inoltrato.

Nonostante i volumi commercializzati rispecchino quelli dell’anno precedente, i danni da maltempo si fanno sentire: “Le precipitazioni hanno colpito aree delimitate con danni consistenti – specifica Antonio Pace – fortunatamente ad oggi non abbiamo assistito ad un calo di produzione perché la carica dei frutti è abbastanza buona. I presagi per la tenuta dei frutti non sono però ottimali perché ha piovuto proprio tanto sin dai primi di ottobre e le previsioni ancora oggi non sono delle migliori. Una stagione così piovosa non si era mai vista e gli anziani della zona lo confermano”.



Buona invece la qualità e la pezzatura dei frutti raccolti, merito anche dei continui investimenti aziendali in campo e nello stabilimento. L’azienda può contare su 3500 metri quadrati di impianto in cui avviene la selezione, il confezionamento e la logistica dei prodotti, destinati esclusivamente alle Gdo.

“Non possiamo sottrarci all’ammodernamento delle strutture, abbiamo nuovi impianti in campo e abbiamo ammodernato quelli già esistenti – commenta Antonio Pace – lavorare sulla qualità è l’unico modo per distinguersi sui mercati”. Proprio quest’anno l’azienda ha introdotto per le sue arance il packaging Sormapeel di Netpack Spa: “Crediamo molto nella collaborazione con i nostri partner, abbiamo accolto subito le innovazioni del nostro fornitore in tema di rispetto dell’ambiente. Le nuove confezioni stanno rispondendo bene e sono molto solide”.

"Da oltre trent’anni il nostro impegno è stato quello di generare benessere per il comparto agrumicolo del comprensorio permettendo alle aziende agricole di continuare ad investire in un’agricoltura di qualità orientata alla legalità” concludono dall'azienda.

Ha collaborato Fabrizio Pattuelli.

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