Ortaggi, i fattori che aumentano la pressione sul mercato

Agripeppe: «Il binomio prezzi alti e volumi scarsi favorisce il prodotto estero»

Ortaggi, i fattori che aumentano la pressione sul mercato
Cercasi ortaggi. Ma il prodotto non si trova, almeno in Italia. Il maltempo ha compromesso il lavoro in campagna e i riflessi sul mercato sono sempre più evidenti: costi di produzione che incidono in maniera sempre più rilevante e catene distributive che guardano maggiormente all'estero. Di questo scenario abbiamo parlato con Agripeppe, azienda di Fondi (Latina) che al momento sta fornendo lattughe e zucchine alle catene della Gdo.



“Noi produttori siamo quasi tutti senza prodotto e tendiamo a scambiarcelo tra di noi – spiega a Italiafruit News Luca Peppe, presidente della cooperativa – e va ancora abbastanza bene per chi ha gli ortaggi in serra, chi dispone solo di coltivazioni in campo aperto ha perso tutto a causa del maltempo”.



“Lo scorso anno - prosegue - il meteo avverso si è manifestato solo negli ultimi giorni dell’anno, con un freddo importante e una forte difficoltà produttiva. Quest’anno la pioggia è iniziata prima e reperire prodotti è davvero difficile”.



Una situazione che si ripercuote sui prezzi, che sono più che raddoppiati: se anno scorso le zucchine erano vendute dall’azienda a 1/1,20 euro al chilogrammo, oggi arrivano ai 2,50 euro; anche le lattughe da un prezzo di partenza pari a 1 euro al chilogrammo raggiungono oggi i 2,20/2,50 euro al chilogrammo. Quotazioni sulle quali incidono anche i costi di produzione: “Sono altissimi e non si riescono a trasferire alla Gdo”, sottolinea il presidente.



Il binomio prezzi alti e volumi scarsi determina anche la crescente presenza della concorrenza estera, con catene della Gdo che iniziano ad approvvigionarsi nei Paesi terzi: “Sui mercati ci sono zucchine marocchine che costano quasi come quelle spagnole e prodotti albanesi – specifica Luca Peppe - Il fatto che la Gdo acquisti dall’estero quando c’è ancora prodotto italiano sui mercati, significa che l'offerta distributiva, senza made in Italy, è destinata a perdere in qualità”.

L'imprenditore continua con una riflessione: “Se la domanda di orticole si alzasse, i prezzi raddoppierebbero ancora e soprattutto ci ritroveremmo senza prodotto: è quasi meglio se il trend di mercato rimane quello attuale”.



In uno scenario come questo la specializzazione è ancora di più una garanzia. Agripeppe ha una forte vocazione orticola e tra i prodotti di punta dell’azienda c'è anche il peperone Sweet Palermo di Rijk Zwaan, la cui produzione riprenderà verso maggio.

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