«La Fabbrica dei Marroni non deve lasciare Marradi»

Il professore Elvio Bellini contro il trasferimento: «Vanno incrementate le linee di produzione»

«La Fabbrica dei Marroni non deve lasciare Marradi»
L’Ortofrutticola del Mugello, che dal 1984 si occupa della lavorazione e trasformazione delle castagne e dei marroni di Marradi, verrà trasferita in Lombardia dalla nuova proprietà Italcanditi. La notizia ha scosso la Toscana e non poteva certo lasciare indifferente il marradese Elvio Bellini, ora accademico dei Georgofili, in passato professore ordinario di Arboricoltura generale e Coltivazioni arboree all’Università di Firenze e ora presidente del Centro di studio e documentazione sul castagno.

“Molto discutibile questo comportamento – scrive sulla newsletter dell'Accademia - anche perché il bilancio produttivo della fabbrica è stato più che positivo. I bravi lavoratori della Fabbrica dei Marroni di Marradi stanno presidiando lo stabilimento affiancati dai castanicoltori marradesi, i quali hanno bloccato gli ingressi dall’esterno con dei trattori. A loro, naturalmente, si è unito l’intero paese, giacché l’eventuale chiusura della fabbrica rappresenterebbe un colpo mortale all’economia dell’intero territorio. Tutta la popolazione di Marradi, con in testa il Sindaco, la Giunta comunale e il Consiglio, si è mobilitata per impedire che la "Fabbrica dei Marroni" subisca questo tragico affronto. Il presidio – prosegue il professore - deve garantire che da lì non esca neppure un bullone e tutte le forze politiche, amministrative, sindacali ed ecclesiastiche, locali, regionali, nazionali ed europee, hanno manifestato un chiaro disappunto per questa incomprensibile decisione della Italcanditi di Bergamo. 



"La lavorazione dei Marroni a Marradi, non solo deve proseguire in loco, ma deve essere incrementata ottimizzando anche l’assenza di glutine nei frutti che rappresenta una grande opportunità di ampliare la gamma del trasformato”.

Al fianco dei lavoratori anche il Coordinamento Misericordie area fiorentina: “Siamo anche noi, senza se e senza ma, a sostegno del paese di Marradi, dei lavoratori, di tutto l'indotto – commentano il presidente Andrea Ceccherini e la governatrice della Misericordia di Marradi Giovanna Mazzoni -. La fabbrica è un valore per la Toscana e per tutta Italia, occupa tante lavoratrici e quindi chiudere il polo fiorentino è un'offesa che non possiamo tollerare. Da parte nostra ci sarà una assistenza continua, in attesa che la situazione possa sbloccarsi”.

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