Frutta secca, cosa deve capire la Gdo

Luci, ombre e piacevoli sorprese del 2021. I trend da cavalcare

Frutta secca, cosa deve capire la Gdo
Dopo un ottimo 2020, l'anno scorso era iniziato con euforia - pur con una forte deflazione sugli articoli più importanti come noci, arachidi, mandorle e nocciole - e consumi altalenanti per la frutta secca e disidrata, ma poi il 2021 è andato via via raffreddandosi, chiudendo comunque in modo positivo in termini di vendite, con luci ed ombre e piacevoli sorprese, come fotografato la scorsa settimana dal Monitor Ortofrutta di Agroter (clicca qui per leggere l'approfondimento).

Le luci



Gli anacardi si sono confermati per il secondo anno consecutivo con incrementi in doppia cifra (oltre il 30%);  le noci sia in guscio che sgusciate e le mandorle sgusciate e pelate non sono più una sorpresa, ma continuano ad incrementare i loro consumi a volume e a valore (pur in un'annata con deflazione); cosi come arachidi e pistacchi - con incrementi che vanno fino al 10% - si sono rivitalizzati dopo anni di calma nei consumi, granzie anche ad un aumento delle grammature. Da evidenziare le performance delle castagne morbide, con un incremento di oltre 20%, che hanno allungato la stagione del loro consumo coprendo l'intero anno.

Le ombre



Per quanto riguarda i pinoli, i forti aumenti dei prezzi di costo-vendita ne hanno bloccato i consumi ed hanno fatto hanno registrare un importante segno negativo (-10%), spostando però i consumi sulle grammature più “leggere” dalla battuta di cassa più accessibile. Le barrette per il secondo anno da inizio pandemia - con conseguente cambio repentino delle abitudini di consumo - hanno registrato cali a doppia cifra (circa -30%), così come gli articoli “leggeri” da avancasse (0,99 euro al pezzo) con un -10%, confermando invece una tendenza dei consumatori verso grammature più pesanti.  I prodotti disidratati in generale stanno perdendo appeal e sono in calo sia nei consumi che nelle vendite.

Nuovi formati

Le vaschette trasparenti si sono confermate come nuovo trend di vendita in forte crescita (+30%), merito sicuramente del loro pack accattivante: una novità per la categoria, in più hanno avuto anche il merito di fare uscire  dallo scaffale (finalmente) la frutta secca - e questo è un importante segnale - ma hanno anche contribuito sempre di più a destagionalizzarne il consumo. La frutta secca, ormai, viene comprata non solo per “coccolarsi” ma anche per l'aspetto salutistico e per trarne i benefici che i nutrienti contenuti apportano con un consumo bilanciato e consapevole.

La sorpresa

La sorpresa “inaspettata”, assoluta innovazione, importante nelle vendite di cui in questo nuovo anno ci aspettiamo di vederne la consacrazione, sono le creme di frutta secca con un solo ingrediente - convenzionali o biologiche - vissute dai consumatori come prodotti salutistici e di qualità. Data l'importanza che hanno assunto nelle vendite, in questo nuovo anno ci aspettiamo di vederne la consacrazione.

Le strategie



II fornitori nel 2021 hanno comunque dimostrato di essere innovativi puntando sull'italianità (dove possibile) e segmentando ancora di più l'offerta, come le farine; aggiungendo articoli sgusciati, riducendo gli zuccheri e i fritti, puntando quindi di più sulla naturalezza dei prodotti, ma anche andando incontro ai nuovi bisogni dei consumatori, che per effetto pandemia sono cambiati in modo repentino, ma con altrettanto velocità il settore si è adeguato superando il momento delicato e gettando le basi per il futuro. La distribuzione poi deve capire che il consumo della frutta secca fa parte ormai della nostra dieta quotidiana: dare quindi uno spazio idoneo e visibilità alla categoria fuori dallo scaffale tutto l'anno è fondamentale. Solo cosi si potranno migliorare i risultati di vendita che ora, comunque, valgono mediamente oltre il 10% del reparto con punte che raggiungono il 15-20% nei mesi “caldi” di novembre e di dicembre.

Legumi e semi



I legumi secchi, dopo un 2020 record per vendite e consumi, si sono un po' ridimensionati ma hanno confermato segnali importanti: il consumo si sta destagionalizzando e l'italianità dei prodotti è richiesta a gran voce dai consumatori che hanno “riscoperto” nell'uso quotidiano i legumi tradizionali come fagioli borlotti, cannellini e ceci; mentre le lenticchie continuano su trend di crescita importanti merito anche della segmentazione offerta -  tra verdi, rosse e gialle – mentre sono in frenata i consumi dei legumi pronti in pochi minuti. La produzione italiana ha comunque confermato di essere a livelli alti dal punto di vista qualitativo e produttivo.
I semi oleosi, infine, continuano ad essere elementi preziosi nella nostra dieta e nel 2021 hanno mantenuto i livelli del 2020 che comunque era stato un anno eccezionale.

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