Kiwi pontino, i mercati esteri ci scommettono

Lo conferma Intesa Sanpaolo: grande attenzione per il rosso, prezzi remunerativi

Kiwi pontino, i mercati esteri ci scommettono
Con una coltivazione distribuita su più di 12 mila ettari ed un fatturato che supera i 500 milioni di euro, la zona del Pontino mira a diventare un ancora più importante centro di produzione per il kiwi di esportazione Made in Italy. Qui si coltiva sia kiwi verde, che giallo, che rosso, arrivando a produrre il 44% del prodotto nazionale ed esportandolo verso 80 Paesi. Numeri evidenziati anche da un recente servizio del quotidiano La Repubblica.

È, in particolare, il kiwi rosso ad essere al centro dell’attenzione del momento. Questo frutto, presentato all’Expo di Milano del 2015, sta avendo grande successo commerciale grazie al suo gusto, alla dolcezza e anche a buone pratiche di marketing. Dopo i problemi di moria del kiwi verde e la possibilità di coltivazione del giallo solo tramite licenza delle società di commercializzazione, gli imprenditori sono affascinati da questo nuovo prodotto. 



Il kiwi rosso è una novità che interessa il mercato italiano ma ancora di più quello estero, con prezzi sufficientemente remunerativi, sia per via della novità, sia per la grande curiosità e richiesta. "Comporta elevati costi di impianto e di produzione, ma i prezzi sono ben remunerativi, trattandosi tra l'altro di una novità destinata ai mercati esteri", sostiene Massimiliano Cattozzi con i giornalisti di Repubblica, dell'osservatorio della Direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo.

Al momento, la produzione su scala commerciale è piuttosto ridotta ma si stanno già allestendo i primi campi di prova per vedere come e se le diverse varietà si adattino al clima e trovare le migliori pratiche di coltivazione. Esistono kiwi col cuore rosso e l’esterno giallo, col cuore rosso e l’esterno verde e anche varietà quasi totalmente rosse.

La pianta di actinidia, questo è il vero nome dell’albero che produce i kiwi, è di origine tropicale e teme il freddo, inoltre presenta problemi di scottature fogliari e richiede abbondanti irrigazioni. Nel Pontino occorre sistemare le piante in serra o coprirle con archi di polietilene, ma a fronte dei costi di impianto, gli affari promettono comunque bene, considerando che, negli ultimi anni, il kiwi verde è stato venduto a circa 1 €/kg, il giallo sui 2 €/kg e il rosso sui 3,5-4 €/kg



Stefano Maria Boschetto, dell'omonima azienda di Pontina, ha raccontato a Repubblica, di aver investito circa 100-130mila euro a ettaro per i nuovi impianti di kiwi rosso. Se anche le superfici a rosso risultino ancora piuttosto limitate, sui 30-50 ha nella zona di Latina, il territorio pontino è arrivato ad avere una produzione superiore a quella della Nuova Zelanda, considerata da sempre la patria di quei frutti. Di conseguenza, può succedere che i kiwi italiani qui prodotti finiscano nei supermercati in Oceania.

"Il mercato di tali esportazioni è gestito da circa sei multinazionali, partendo da Zespri. Noi però, è vero, produciamo più kiwi della Nuova Zelanda", racconta a Repubblica Mauro D'Arcangeli, direttore di Confagricoltura di Latina. Il principale importatore di questi frutti è il Canada, seguito da USA e, intorno al 25%, in Nuova Zelanda. Il nuovo kiwi rosso, conferma Confagricoltura, sta andando molto bene sia in Italia che all’estero.

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