Trasporti, i disagi sono rimasti contenuti

Solo la Sardegna si è fermata, i commenti degli operatori

Trasporti, i disagi sono rimasti contenuti
Il blocco dell'autotrasporto, almeno per il momento, è rimasto limitato alla Sardegna e a qualche altra iniziativa sporadica: tanta preoccupazione alla vigilia di quello che poteva trasformarsi in un lunedì nero per la logistica, ma alla fine per l'ortofrutta i danni sono complessivamente limitati. Il fermento non manca, però, sia per i malumori degli autotrasportatori che per gli ordini in aumento della Gdo.

“Non c’è stato un blocco – spiega a IFN Romina Roccasalvo, amministratrice della Next to Business, società di servizi di Ispica (Ragusa), le cui consegne sono realizzate dal vettore partner Gali Group – e in generale la Sicilia non si è fermata nel weekend. Solo ieri notte alcuni mezzi si sono bloccati in Campania ma la situazione si è presto risolta grazie all’intervento della polizia. A parte ritardi di 5-6 ore sulle consegne, tutto è tornato alla normalità e le strade sono libere”.

L’azienda si è mossa in anticipo durante il sabato e la domenica, aumentando del 50% gli ordini rispetto alla settimana precedente, tant’è che “nel piazzale non c’erano più bilici” commenta Roccasalvo.


Romina Roccasalvo e Angelo Galifi

“Non abbiamo mai smesso di dare i nostri servizi alla committenza – sottolinea l'amministratore di Gali Group Angelo Galifi – nonostante il costo del gasolio per le aziende di trasporto rappresenti il 30% dei costi generali di produzione. In questo momento il problema diventa di tipo operativo: rischiamo di dare il nostro servizio ma spendere più di quello che riusciamo a fatturare”.
E continua: “In questo scenario le aziende strutturate attutiscono meglio il colpo rispetto ai piccoli padroncini che chiaramente sono quelli che soffrono di più in questo momento.
Solitamente le proteste non sono autorizzate ma, come successo in Sicilia, i manifestanti si sono autonomamente fermati per qualche giorno".

Nel frattempo la Gdo è corsa ai ripari e durante lo scorso fine settimana, ha cercato di reperire più merce possibile. “Le organizzazioni sono andate in tilt – commenta Galifi – e anche noi abbiamo avuto una grande difficoltà nel reperire i mezzi, nonostante la nostra flotta sia quantitativamente importante”.
“La paura – conclude l'amministratore di Gali Group – non è tanto lo sciopero o quello che potrebbe succedere ma il fatto che nessuna azienda è disposta a prestare servizio in perdita, considerati i margini risicati che il settore ottiene da anni. Materialmente non sappiamo neanche dove attingere diversamente se il committente non ci riconosce quello che è giusto, ovvero un nolo che ci permetta di sostenere tutte le spese, considerato che il gasolio supera i 2 euro”.



Anche da Campagnolo Trasporti, azienda di Tezze sul Brenta (Vicenza) non segnalano nessun problema particolare a livello di logistica. “La situazione è abbastanza regolare – dice a IFN il collaboratore Matteo Cuni – è ovvio che gli aumenti sul gasolio complicano il tutto, speriamo che il prezzo possa scendere”.

Sardegna bloccata, garantiti solo i rifornimenti interni
Un’aria ben diversa si respira in Sardegna, dove i porti di Olbia e Porto Torres sono rimasti bloccati per tutta la giornata di ieri. “I camion in uscita e quelli in arrivo dalle alte regioni italiane non si sono mossi” conferma a IFN Andrea Manca, co-titolare del gruppo Agromediterranea.
E continua: “Per oggi non siamo riusciti a caricare nulla e abbiamo garantito solo i rifornimenti ai supermercati locali. Speriamo che entro stanotte la situazione si possa sbloccare o avremo a che fare con seri problemi di approvvigionamento”.
Secondo il co-titolare di Agromediterranea, ad organizzare la protesta è stato un gruppo di trasportatori privati, non riconducibili a nessuna associazione: “Non sono uniti tra di loro e parecchi non sono nemmeno d’accordo sulla protesta. Ora il problema più grande è per gli autisti che vengono da fuori e non riescono a rientrare”.
Se i termini della protesta sono giusti, non lo sono però i mezzi: “E’ corretto protestare considerati i prezzi raggiunti dal gasolio ma si poteva trovare un modo diverso per farlo. Speriamo che la situazione si risolva il prima possibile, considerato che il mondo della produzione è già fortemente provato dai rincari delle materie prime e del carburante. Ci troviamo dentro una vera e propria bolla di speculazione che è bene risolvere il prima possibile, per non causare altri danni all’economia sarda”.

Maggiori novità sulla situazione si sapranno in giornata, dopo il tavolo tecnico organizzato al ministero delle infrastrutture tra la viceministra Teresa Bellanova e le associazioni dell’autotrasporto.

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