Albicocche, in Basilicata arriveranno in ritardo

Mennone (Pantanello): «Si rischia l'affollamento produttivo»

Albicocche, in Basilicata arriveranno in ritardo
Per assaggiare le albicocche del Metapontino bisognerà aspettare una decina di giorni in più. Nonostante quello della Basilicata sia un areale vocato anche per le varietà precoci, quest’anno le drupacee sono in ritardo. 

A dirlo a IFN è Carmelo Mennone, responsabile dell’azienda sperimentale Pantanello, in provincia di Matera, di proprietà della regione Basilicata e gestita dall’Alsia (Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura). 



“Mikado solitamente si raccoglie attorno al 15 maggio ma quest'anno non si può prevedere una data, perché le albicocche hanno dieci giorni abbondanti di ritardo - spiega - Addirittura ci sono ancora varietà che sono in piena fioritura”. 

Tutto procedeva per il meglio, a pari passo con le fragole, finché nella seconda decade di febbraio non c’è stata un’ondata di freddo che ha ritardato la fase fenologica. “La stessa situazione – aggiunge - la vivono anche pesche e nettarine”.

“Quell’improvviso brusco calo delle temperature ha complicato lo sviluppo dei frutti. In più, anche a marzo, nella notte tra il 12 e il 13, c’è stata una gelata in qualche zona interna dell’areale. Fortunatamente le piante non erano ancora in piena fioritura, altrimenti i danni sarebbero stati maggiori”, commenta Mennone.



L’effetto che questo ritardo può avere sul mercato è l’affollamento di prodotto. “Non è previsto un calo produttivo, ma il rischio a oggi è che la fase commerciale diventi più compatta, perché anche in Spagna ci sono state gelate. Se le albicocche arrivano tutte nello stesso periodo ci sarà un surplus produttivo e ci troveremo a fare i conti con la produzione emiliano-romagnola da una parte e quella spagnola dall’altra”.

L’auspicio di Mennone è che le temperature si stabilizzino in modo da ridurre gradualmente le differenze e recuperare il ritardo produttivo. 

Copyright 2022 IFN Italiafruit News