«Vi racconto come la Calabria ortofrutticola può crescere»

Intervista all'assessore Gianluca Gallo: dalla riconversione varietale a nuovi segmenti produttivi

«Vi racconto come la Calabria ortofrutticola può crescere»
Quattro filiere agrumicole con il marchio di qualità Igp e Dop – le Clementine di Calabria, il Limone di Rocca Imperiale, il Bergamotto di Reggio Calabria e il Cedro di Calabria (in itinere) – altre eccellenze come la Cipolla di Tropea e le Patate della Sila Igp: areali vocati e una biodiversità distintiva permettono alla Calabria di giocare un ruolo da protagonista nel settore ortofrutticolo. Un ruolo rivendicato anche all'ultima edizione di Fruit Logistica, dove nella collettiva della Regione era presente anche l'assessore regionale all'agricoltura, Gianluca Gallo, che IFN ha incontrato per fare il punto sul posizionamento dell'ortofrutta calabrese e l'indirizzo che l'istituzione sta cercando di imprimere alla filiera.



“L'agricoltura traina il prodotto Calabria: dalle Clementine della Piana di Sibari alla Patata della Sila abbiamo prodotti di vocazione, diversi areali in cui si esprime al meglio la qualità del gusto – commenta l'amministratore – Le nostre Igp sono di nicchia e preziose, perché guidano una produzione molto varia, tipica, capace di coinvolgere il consumatore e di costruire un'immagine di Calabria che la Calabria ancora non ha”.



Un percorso con cui arrivare a nuovi mercati e proprio qui si inserisce la partecipazione a Fruit Logistica. “E' la mia prima fiera internazionale, sono stato nominato assessore a marzo 2020 e da quel momento si è fermato tutto – riprende Gallo – Sono soddisfatto della presenza calabrese a Berlino: una delle poche regioni presenti, in una posizione centrale e con importanti aziende e Op. La Calabria ha bisogno di costruire un brand attorno alle sue produzioni e al suo territorio: questo sforzo si sta compiendo assieme alle migliori imprese fortemente impegnate in questo percorso. Abbiamo tante Igp e Dop, dobbiamo fare in modo che i nostri prodotti siano conosciuti perché hanno un sapore diverso, grazie alla fertilità della nostra terra, una terra lunga e stretta tra due mari, con una biodiversità invidiabile: abbiamo tante frecce nella nostra faretra, le dobbiamo scoccare nella giusta direzione”.



Una direzione proiettata al biologico e alla sostenibilità. “Siamo la terza regione d'Europa per superficie agricola bio – prosegue l'assessore – Bisogna orientarsi necessariamente sulla qualità delle produzioni: bio, sostenibili, certificate. La sfida è la tracciabilità da offrire raccontando storie del territorio, ma valorizzando anche la sicurezza alimentare, uno degli elementi cruciali nel post Covid. Chiederemo alle aziende di aderire a protocolli di sicurezza alimentare e attraverso questo vogliamo dimostrare che i nostri prodotti possono essere, oltre che di qualità, anche salubri e sicuri, in un rapporto rinnovato tra consumatori e mondo agricolo”.

La filiera ortofrutticola necessita di uno sforzo infrastrutturale e di un sostegno negli investimenti. “La Regione c'è ed è impegnata su più fronti – rimarca Gallo – Per chi ha un'agricoltura come la nostra i nuovi mercati sono strategici: individuarli è fondamentale, presentarsi con la giusta offerta pure. Ecco perché vogliamo accompagnare le imprese in un processo di riconversione varietale importante. Ci sono bandi in valutazione per la frutta a guscio, per la frutta tropicale e i piccoli frutti: segmenti che in Calabria possono trovare terreno fertile. Poi abbiamo puntato sulle piattaforme online e sulla riconversione varietale agrumicola: soprattutto nuovi impianti con produzioni tardive di clementine. Gran parte dei volumi si concentrano tra il 15 ottobre e il 15 dicembre e l'eccedenza sul mercato non sempre è degnamente gestita – conclude Gianluca Gallo – Il prodotto tardivo è invece richiesto e apprezzato: svilupparlo è strategico”.

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