Patate novelle, campagna al via

Cristiani (Selenella): «Prodotto in ritardo, ma la commercializzazione non ha subito»

Patate novelle, campagna al via
Il freddo si è fatto sentire anche in Sicilia quest’anno, dove nell’areale siracusano ha ritardato la maturazione delle patate novelle di un paio di settimane. La raccolta dei soci produttori aderenti al Consorzio Patata Italiana di Qualità Selenella è infatti partita a fine aprile, mentre la commercializzazione dal 6 maggio. 



A seguire la raccolta continuerà in Sardegna, Lazio ed Emilia-Romagna fino ai primi di luglio, quando si lascerà spazio alle scavature del prodotto classico emiliano-romagnolo. 
“Anche quest’anno Selenella è pronta ad offrire un prodotto di alta qualità. Il ritardo – spiega a IFN Massimo Cristiani, presidente del Consorzio – è dovuto al maltempo iniziale durante il periodo delle semine che non ha agevolato il lavoro. Solitamente l’inverno siciliano è più mite, ma quest’anno le gelate tardive hanno in parte rallentato lo sviluppo delle piante”.

Questo ha influito solo in minima parte sulla produzione: “Il prodotto è stato solo posticipato di qualche settimana. Se la stagione si è stabilizzata dal punto di vista meteorologico, la raccolta procederà secondo le programmazioni”.

La commercializzazione è partita bene dopo due settimane di stop a causa dell’esaurimento del prodotto classico. “Dopo la pausa commerciale dovuta al ritardo delle novelle – continua il presidente - il lancio è stato subito accolto bene in termini di quantitativi. I primi giorni ci stanno offrendo numeri incoraggianti”. 



Il Consorzio lavora con programmazioni che vengono fatte quasi un anno per l’altro per ottimizzare la produzione tenendo conto degli aumenti di volume dello scorso anno.  “Fondamentale per noi è la ricerca per trovare qualità che meglio si adattino ai climi e tipi di terreni che riescono a soddisfare gli aspetti estetici ed organolettici previsti dal Consorzio”.

In ultima battuta Cristiani fa un appello alla Grande distribuzione, da cui derivano alcune criticità in seguito all’aumento dei costi produttivi.
La Gdo tende a fare fatica a recepire la necessità degli aumenti che vengono richiesti. Si cerca di tutelare il consumatore, ma non si può scaricare questa incidenza degli aumenti solo sulla produzione. È necessario che tutta la filiera faccia un ragionamento di buon senso e di ridistribuzione sensata del valore per collocare il prodotto ad un prezzo che tenga conto di tutti gli aspetti”.

Copyright 2022 IFN Italiafruit News