Il mare aiuterà l’agricoltura

Gli scarti di pesce ottimi concimi per le piante. Ecco la spiegazione

Il mare aiuterà l’agricoltura
L’impennata dei costi dei concimi è una problematica che funesta il mondo agricolo, che con lo scoppio del conflitto in Ucraina si è acutizzata, con aumenti fino al 170%. Secondo il report di Cai – Consorzi Agrari d’Italia, il perfosfato minerale è passato da 170 agli attuali 330 euro/tonnellata, mentre i concimi a contenuto di potassio sono schizzati da 450 a 850 euro/tonnellata. L’Italia nel 2021 ha importato 65 milioni di euro di fertilizzanti dalla Russia e 55 milioni dall’Ucraina (dati di The Circle).
In Italia tante produzioni si sono addirittura dovute ridimensionare, ad esempio qualche giorno fa affrontavamo il caso delle superfici ridotte (-20%) del melone toscano (clicca qui per approfondire).




Alternativa

La soluzione non è costringere i produttori a ridurre le loro superfici coltivabili ma trovare delle alternative, magari green e con dei costi ridotti. La risposta potrebbe venire dal mare, anzi dagli scarti del pesce, da utilizzare per concimare. Si stima che ogni anno, nel solo bacino del Mediterraneo, vengano trattate 27 milioni di tonnellate di scarti di pesce.
Gli scarti di lavorazione dei prodotti ittici che non vengono apprezzati per il consumo, possono essere trasformati in emulsione di pesce o farina, utilizzabili come fertilizzanti per stimolare la crescita delle radici e, non solo, visto che l’elevato contenuto d’azoto è ottimo per le verdure a foglia verde. Inoltre, rilasciano sostanze come ammoniaca, fosforo, iodio e manganese.

Scarti del pesce


Solitamente Il fertilizzante “ittico” ha un rapporto NPK di 5-1-1 o 5-2-2. Un fertilizzante che ha un rapporto NPK di 5-2-2 è quindi il 5% di azoto, l’1% di fosforo e l’1% di potassio.
Il fertilizzante per emulsione di pesce è costituito da parti di pesce emulsionate che vengono successivamente essiccate. Le parti del pesce devono essere decomposte affinché possano essere assimilabili dalle piante. Il processo di essiccazione viene utilizzato per uccidere i microrganismi presenti nel prodotto.
La farina di pesce che già troviamo in commercio, si ricava dalla macinazione dello scarto e stimola la fioritura, la fruttificazione, e aumenta la resistenza della pianta agli stress climatici. Ma oltre a favorire una buona riuscita della coltivazione, questi fertilizzanti organici sono utilizzati per migliorare la struttura del terreno, perché ricchi di sostanze azotate.
L’utilizzo del pesce come fertilizzante è sostenibile solo se il pesce è uno scarto, ovvero un prodotto che altrimenti verrebbe buttato, quindi creare un circolo virtuoso tra agricoltura e pesca.




I concimi del futuro non saranno solo gamberi, orate e cozze ma i concimi ittici potrebbero essere un’alternativa utile agli agricoltori per affrontare le problematiche legate al caro concimi.

Copyright 2022 IFN Italiafruit News