Spagna, incendi da record

Il fuoco ha distrutto circa 200mila ettari di terreno, il rischio è la desertificazione

Spagna, incendi da record
Le fiamme continuano a ‘mangiare’ terreno in Spagna con temperature che non accennano a diminuire e la conseguenza diretta del rischio desertificazione sui terreni, che può portare amare conseguenze sulle colture sia orticole che frutticole.
Gli ettari distrutti dal fuoco sono più di 198 mila secondo i dati del sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi (Effis) aggiornati al 22 luglio e basati sui satelliti di Copernicus (il programma di osservazione della terra dell’Unione Europea, ndr).



Per conoscere da vicino la situazione, abbiamo interpellato il nostro corrispondente Paco Borras.

Nonostante i dati provvisori fino al 10 luglio del Ministero per la Transizione Ecologica (Miteco) abbassino la cifra a 73.114 ettari distrutti, i calcoli dell'Effis presuppongono che la stagione degli incendi 2022 sia la peggiore del secolo: in meno di sette mesi la superficie bruciata supera già quella che il fuoco ha ‘cancellato’ in tutto il 2012, finora l’anno peggiore per gli incendi da quando c’è memoria. Negli ultimi giorni, le fiamme hanno devastato la penisola da nord a sud e ora rimane l’allerta per il rischio incendi.

Osservando in dettaglio la mappa degli incendi in Spagna, si può notare che hanno colpito principalmente le zone interne della Spagna, Castilla-León ed Estremadura. 
In particolare in Andalusia, Valencia, Catalogna o Aragona gli incendi si sono verificati in zone montuose, dove hanno colpito alcune piantagioni di cereali (che fortunatamente erano già state raccolte) oltre ad alcune zone coltivate a grano e orzo, che dovevano ancora essere raccolte.
In generale gli incendi non hanno interessato le aree di agrumi, alberi da frutto, mandorli, noci, ulivi o vigneti. Né hanno raggiunto le zone di serra di Almería, gli avocado di Malaga e Granada, né i mirtilli e altre bacche ancora in raccolta da Huelva.



È evidente che siamo di fronte a un grave problema ambientale, poiché stiamo perdendo massa forestale: una situazione che influirà negativamente sul nostro regime piovoso, causando una forte desertificazione delle nostre montagne.
Come abbiamo accennato in precedenza, il problema della siccità in Spagna è attualmente concentrato nei fiumi Guadiana e Guadalquivir (clicca qui per approfondire), e alcuni degli incendi si sono verificati sui pendii montuosi dei loro bacini, quindi non si prevede alcun miglioramento nel medio termine.

È troppo presto per valutare se questo disastro influirà sulla capacità produttiva della Spagna di agrumi, frutta fresca e verdura, ma ovviamente se la Spagna manterrà la sua attuale capacità produttiva sarà un grande successo.
Con l’aggravante che la situazione relativa alle ondate di calore non si è attualmente modificata e sussiste ancora alto il rischio incendi in molte zone.

Foto: in apertura uno scatto del gruppo radiotelevisivo Rtve, immagini di archivio

Copyright 2022 IFN Italiafruit News