«La città è ancora semivuota e i consumi sono ridotti»

Dal Caat Mario Ischia: «Uva e pesche in difficoltà, i meloni si vendono ancora bene»

«La città è ancora semivuota e i consumi sono ridotti»
Nonostante le ferie siano già finite per molti italiani, nelle grandi città c’è ancora chi deve rientrare e i consumi appaiono parecchio rallentati. Succede per esempio al Caat di Torino: “Dopo due anni di epidemia, chi ha potuto è scappato via e la città si è svuotata – spiega a IFN Mario Ischia, responsabile commerciale dell’azienda Ischia Frutta, situata allo stand 21/E del Caat di Torino (in foto sotto) – già a luglio gli acquisti iniziavano a calare, ad agosto sono stati praticamente fermi e ancora oggi sono ridotti dato che molti dettaglianti sono ancora in ferie”.


Se per angurie e meloni l’estate ha rappresentato un buon mercato, i prodotti come pesche e uva sono in sofferenza.
“Il consumo delle angurie c’è stato con prodotti di qualità, il cui consumo è stato favorito dalle temperature – specifica il grossista -  e i frutti raggiunto anche prezzi importanti. Attualmente li stiamo vendendo nella fascia prezzo 0,70/0,90 euro al chilogrammo ma abbiamo pochi volumi disponibili”.
Continua il buon andamento per il mercato del melone: “Ci sono ancora tanti frutti e li vendiamo bene perché frutti di ottima qualità – dice Ischia – e ora li stiamo distribuendo nel range 1,20/2,50 a seconda della varietà”.

Sono invece in difficoltà le pesche: “Nelle annate precedenti i frutti si vendevano bene considerate le temperature estive altissime ma quest’anno la domanda è stata davvero limitata – commenta il grossista – e ora vendiamo i frutti migliori a 2 euro al chilogrammo a scendere a seconda della qualità. Alcuni frutti ci capita di scaricarli ma poi è faticoso venderli e finiscono per stazionare in mercato mentre i prezzi si abbassano fino a 0,60 euro al chilogrammo”.



Stesso trend per l’uva da tavola a provenienza siciliana e pugliese: Ischia Frutta la commercializza sui 2 euro per i frutti di maggiore qualità a scendere fino sotto l’euro. “Al momento l’uva pugliese presenta caratteristiche organolettiche superiori, oltre che una migliore acinatura rispetto a quella siciliana – conclude Ischia – stiamo vendendo principalmente la varietà Vittoria e, rispetto agli anni scorsi, vediamo trend in crescita per le seedless, a cui i consumatori si stanno abituando volentieri”.

In apertura il Caat di Torino, foto di archivio

Copyright 2022 IFN Italiafruit News