«Renetta, campagna sottotono ma qualità eccellente»

Nella Valle Varaita il produttore Peyracchia punta sulla varietà di nicchia

«Renetta, campagna sottotono ma qualità eccellente»
La Renetta è in piena stagione produttiva nella Valle Varaita, in provincia di Cuneo. La mela dalle macchie rugginose quest’anno va incontro ad una buona annata, segnata da qualità eccellente ma con una produzione leggermente inferiore rispetto all’anno passato.

Lo dice Paolo Peyracchia, produttore di Verzuolo che coltiva 15 ettari di mele, tra cui Gala, Red Delicius, Golden , Fuji  e un paio dedicati alla Renetta. “Questa varietà è mediamente più cara rispetto ad altre mele perché è più difficile produrla e per questo ci sono poche piantagioni – spiega a IFN-. Se un anno la pianta ha prodotto molto, quella successiva è un’annata maggiormente scarica. Di buono c’è però che non ha patito la siccità quest’estate e nemmeno la pioggia successiva che ha rovinato altre varietà come la Gala ma non le Renetta”.



Sul fronte commerciale il prodotto lavorato è venduto a 1,30/ 1,60 euro al chilogrammo in base ai calibri e il tipo di imballaggio. “Quello della Renetta rimane un mercato di nicchia – continua -. La cosa più importante è raccoglierla nel periodo giusto. Appena colta è acerba quindi va conservata nel modo corretto per far sì che al momento dell’acquisto sia apprezzabile dal consumatore”.



Il melicoltore produce la referenza da 5 anni e ha deciso di puntarci ulteriormente realizzando su mezzo ettaro il nuovo sistema di allevamento Guyot, in cui il ramo principale anziché essere verticale è steso a 90 gradi.

Peyracchia stocca e confeziona direttamente la produzione della Renetta nel proprio magazzino per distribuirla a negozi e supermercati locali. Le altre varietà vengono invece esportate negli Emirati Arabi, Egitto, Brasile, India e Dubai.



L’azienda ha investito molto sulla sostenibilità e produce energia 100 % rinnovabile tramite pannelli fotovoltaici. Inoltre, sta cercando il connubio tra l’energia fotovoltaica e agricoltura per dare una spinta ulteriore all’impresa agricola dato il difficile momento delle materie prime e caro bollette.

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