IV Gamma, la pericolosa discesa dei prezzi

Aumentano i costi a monte mentre a valle diminuisce il valore

IV Gamma, la pericolosa discesa dei prezzi

L'indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione per il settore ortofrutticolo è cresciuto a luglio del 32% rispetto allo stesso mese del 2020 secondo Ismea, ma nello stesso periodo l'evoluzione dei prezzi medi degli ortaggi a foglia destinati alla IV Gamma si è fermata all'1,35%. Numeri - quelli presentati ieri a Roma durante il convegno "Filiera ortofrutticola e IV gamma. Tra aumento dei costi e crisi dei consumi" organizzato da Unaproa, Coldiretti e Filiera Italia - che non vogliono rimuginare sulle difficoltà attuali, ma mettere sotto i riflettori i fattori strategici per il futuro delle insalate in busta.

"Aumentano i costi a monte mentre a valle diminuisce il valore: stiamo comprimendo il valore della filiera della IV Gamma". Le parole di Antonio Salvatore, vice presidente Unaproa e presidente Op Oasi. "La competitività dei prodotti servizio è attualmente messa a dura prova dagli aumenti dei costi ed ha subito una notevole contrazione dei prezzi nel corso degli anni".

Se guardiamo l'euro/kg, al netto delle promozioni, è passato dagli 8,42 euro/kg del febbraio 2020 agli 8,02 dell'agosto scorso. E in questo periodo sappiamo bene quanto l'inflazione si sia fatta sentire. "Serve una strategia condivisa ed allargata che impatti positivamente sui costi ed i ricavi agli agricoltori - aggiunge Felice Poli, vice presidente Unaproa e presidente Op Sole e Rugiada - Maggiore coesione e coordinamento tra chi produce e chi vende il prodotto; maggiore conoscenza e visibilità del nostro prodotto verso il consumatore; maggiore collaborazione tra produttori e Gdo, ponendo le Op quali garanti delle effettive esigenze e delle disponibilità della filiera".

La Gdo chiamata in causa rimarca subito le sue posizioni in un dibattito - moderato da Roberto Della Casa, direttore scientifico del Monitor Ortofrutta di Agroter - con tre big della distribuzione moderna: Francesco Pugliese, amministratore delegato Conad; Maura Latini, ad Coop Italia, Christophe Rabatel, Ceo di Carrefour Italia e Claudio Truzzi, Responsabile Qualità di Metro Italia.

"Veniamo da un periodo favorevole ai consumi alimentari e dell'ortofrutta in particolare, una calda estate - esordisce Latini - Ma l'estate ci lascia un settembre piuttosto complesso, con contrazioni a quantità delle principali categorie". Gli italiani hanno ridotto del 16% le quantità di zucchine, del 12% i pomodori, del 9% le patate, del 7% le carote e del 4% le insalate, mentre per la frutta – spiegano Coldiretti, Filiera Italia e Unaproa - si registra addirittura un calo dell’8% per gli acquisti di arance. Cresce solo la quarta gamma, come le insalate in busta, le cui vendite nei primi 6 mesi del 2022 sono salite del 7% sullo stesso periodo del 2021. Su quest'ultimo dato l'ad di Coop rimarca come il "processo di qualificazione della categoria richieda capacità di innovazione che industria e distribuzione devono condividere".

"Scontiamo il peso di dieci punti di inflazione, quando nel primo trimestre era ferma a tre - ragiona Pugliese - Ormai solo le categorie dei beni di prima necessità, quarta gamma compresa, si muovono: tutto il resto, con un'inflazione al 10%, è fermo. Certo, si mantengono i fatturati, ma si prospetto uno scenario pericoloso sul medio periodo. Cosa succederà quando arriverà la bolletta dell'elettricità di settembre? E alla prima bolletta del gas non appena si azionerà il riscaldamento? La problematica vera è costruire un rapporto di filiera con il mondo produttivo: la capacità produttiva dell'industria italiana di IV Gamma è superiore alla domanda, l'export è debolissimo. Le aziende devono così collocare quote crescenti di prodotto, questo comporta prezzi più bassi. E nel sistema distributivo ci sono discount che collocano le buste d'insalata sotto i 70 centesimi: e i fornitori sono spesso gli stessi dei supermercati. Nella IV Gamma - conclude il numero uno di Conad - servono chiavi di segmentazione convincenti".

Differenziare le politiche commerciali, come ha suggerito Della Casa, e valorizzare la marca privata. Anche per recuperare quei pochi centesimi che potrebbero portare alla necessaria evoluzione del costo delle buste d'insalata. "Un traguardo raggiungibile - dice Rabatel - se si migliorano i rapporti di filiera". Il Ceo di Carrefour Italia offre uno sguardo su quello che succede in Francia dove, ricorda, l'inflazione è un po' inferiore ma il governo ha garantito che gli incrementi dei costi energetici saranno entro il 15%. "In Italia, invece, non si sa dove si andrà a finire: è molto difficile trasferire gli incrementi dei costi al consumo. Il nostro sforzo è quello di dialogare con i fornitori, offrendo loro la piattaforma Carrefour che lo scorso anno ha esportato 800 milioni di euro di prodotti italiani nel nostro network globale".

“La filiera italiana dell’ortofrutta, e in particolare il settore della quarta gamma che ha vere e proprie eccellenze nel nostro Paese, subisce oggi infatti una pesante concorrenza da parte di altri Paesi che hanno costi competitivi significativamente più bassi - afferma Luigi Scordamaglia, consigliere delegato Filiera Italia - Ne è un esempio la Turchia che produce con costi energetici fino a 10 volte inferiori ai nostri o la Spagna resa negli ultimi 10 anni più competitiva da un imponente piano infrastrutturale realizzato. Vista l’importanza del settore sia sul nostro mercato interno che in export è indispensabile sostenerne la competitività attraverso infrastrutture energetiche e logistiche adeguate e con accordi con la parte più lungimirante dalla GDO che non vuole che i propri scaffali si svuotino di prodotti 100% italiani e vengano sostituiti da prodotti esteri caratterizzati da standard di sicurezza più bassi”.