L’EXPORT DELL’ALBICOCCA CRESCE NEI PAESI DELL'EUROPA OCCIDENTALE ... CON ILENIO BASTONI – DIRETTORE COMMERCIALE APOFRUIT

L’EXPORT DELL’ALBICOCCA CRESCE NEI PAESI DELL'EUROPA OCCIDENTALE ... CON ILENIO BASTONI – DIRETTORE COMMERCIALE APOFRUIT
Bianchi - L'export gioca un ruolo chiave nella strategia di Apofruit, tanto che il vostro obbiettivo è aumentare la quota del fatturato estero dall'attuale 31% al 40%. In questo ambito, qual è la vostra strategia commerciale per questa specie? Quali sono i mercati sui quali orientate maggiormente la vostra offerta? Quali i più prodotti più promettenti?                                                                                                                 

Bastoni - Nel comparto delle drupacee la specie in oggetto negli ultimi 3-4 anni ha subito una vera e propria rivoluzione, sia dal punto di vista qualitativo, con l'introduzione di nuove varietà con elevate caratteristiche organolettiche, sia dal punto di vista del calendario dell'offerta, dove l'aumento delle superfici produttive in coltura protetta (serra) e l'inserimento di cultivar a maturazione tardiva hanno permesso di raddoppiare il calendario. Con le albicocche oggi siamo presenti sul mercato da fine maggio ad inizio settembre.
Questi due fattori hanno portato ad un forte sviluppo del comparto rendendo l'offerta del prodotto italiano, di cui Apofruit è uno dei principali attori, fortemente competitiva se confrontata con quella di altri Paesi produttori. Attualmente circa un terzo della produzione di albicocche di Apofruit viene indirizzata all'export sia nei mercati europei sia in direzione di quei mercati raggiungibili con spedizioni via aerea, come quelli del Middle East; attività, quest'ultima, in forte sviluppo in particolar modo con il prodotto top di gamma commercializzato con il marchio Solarelli.
Per il gruppo Apofruit di notevole importanza è il comparto del biologico in cui l'export per le albicocche rappresenta oltre il 55%. I principali mercati di destinazione sono Germania, Svizzera e il Nord Europa.



Bianchi - Venendo alla situazione competitiva, come è partita la campagna commerciale dell'albicocca nei mercati dell'Europa del Nord e dell'Est? Su quali valori si attestano le quotazioni?


Bastoni
- Dal punto di vista produttivo, anche se in maniera differenziata fra le diverse aree e le diverse cultivar, la produzione di albicocche in Europa si attesta su volumi notevolmente inferiori rispetto ad un'annata normale.
La stagione commerciale è partita molto bene per Apofruit, con buone richieste principalmente verso i Paesi dell'Europa Occidentale.
Riguardo alle quotazioni attuali risulta difficile definire un unico prezzo, possiamo dire che per le tipologie "tradizionali" - come Bella d'Italia o Precoce d'Imola - in base al calibro ed alla tipologia, i prezzi della settimana in corso si aggirano da 1,60 a 1,80 euro/Kg, mentre per le cultivar "pregiate" variano da 2,30 a 2,70 euro/Kg. Per quest'ultimo gruppo è importante sottolineare che solo una minima parte viene confezionata nel cestino da 1 Kg. Le confezioni più diffuse sono, infatti, i cestini da 400/600 grammi ed il monostrato per i calibri superiori, quali tipologie che valorizzano al meglio il prodotto di alta qualità nel comparto delle albicocche.

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