CAMPANIA, COLDIRETTI STIMA CIRCA 20 MILIONI DI EURO DI DANNI CAUSATI DAL GELO

CAMPANIA, COLDIRETTI STIMA CIRCA 20 MILIONI DI EURO DI DANNI CAUSATI DAL GELO
Il repentino cambio di temperatura degli ultimi giorni, la discesa sotto lo zero, le piogge di ghiaccio dello scorso fine settimana hanno distrutto almeno il 30% degli ortaggi tra Napoli e Caserta già pronti per il raccolto e in procinto di arrivare sui mercati. Insalate, melanzane, finocchi, peperoni, spinaci, broccoli e carciofi le colture più colpite dall’improvviso cambiamento climatico, mentre la grandine ha ridotto in brandelli buona parte della produzione ancora a terra nei meleti tra Giugliano e il litorale domiziano.
La Coldiretti della Campania ha avviato un sondaggio tra le 136mila aziende agricole attive sul territorio della regione per una stima dei danni causati dal gelo. Solo dopo si potrà avere un quadro preciso. Una prima stima parla di almeno cento milioni di euro per tutta l’agricoltura meridionale, con punte concentrate proprio su Campania e Calabria.
In Campania, in particolare, i danni ammonterebbero ad almeno 20 milioni di euro. “Rivolgo un appello alle organizzazioni professionali agricole a monitorare la situazione - dice Daniela Nugnes, assessore all’agricoltura della Regione Campania in un momento cosi delicato per le imprese agricole regionali è importante avere contezza di tutte le emergenze. Per questo non sottovaluteremo alcun problema e, in base alle segnalazioni, valuteremo le strategie da mettere in campo a tutela degli imprenditori del comparto”.
“E’ un anno maledetto - dice Luigi Priore, titolare dell’azienda agricola Florente -. Adesso sono arrivati anche la grandine e il gelo a distruggere quel poco che siamo riusciti a tirare su e collocare sul mercato. Il danno maggiore è proprio questo: si tratta di prodotti praticamente già piazzati, pronti per il raccolto e la distribuzione. Ortaggi che abbiamo visto gelare davanti ai nostri occhi. Rischiamo molto anche in prospettiva. Questa improvvisa ondata di freddo sta rovinando le semine, che sono fondamentali per i raccolti delle prossime settimane”.
Problemi anche nel settore florovivaistico e nelle colture in serra. Il riscaldamento ha salvato i prodotti ma la necessità di fronteggiare l’ondata di freddo ha fatto salire i costi di gestione di almeno il 5%.


Fonte: Il Mattino