Coop e Conad unite nella battaglia contro le promozioni

Pugliese: finiranno per far male a tutti. Pedroni: droga inefficace, agiremo sui listini

Coop e Conad unite nella battaglia contro le promozioni
Le promozioni rischiano di diventare asfissianti per la grande distribuzione. Che vuole ridimensionarne il peso. Francesco Pugliese, presidente dell’Associazione della distribuzione moderna e amministratore delegato di Conad va dicendo da tempo che “sono come la cocaina, finiranno per fare male a tutti: la forte pressione promozionale con punte del 50%, svilisce e banalizza il prodotto e la marca”.  E il leader di Coop Marco Pedroni usa più o meno le stesse parole: “una sorta di droga che ormai crea solo dipendenza senza generare più alcun effetto”.

La media della pressione promozionale nel 2014 è stata del 28,4%, 1,5 punti in più dell’anno prima.  “Le principali aziende di marca investono sempre meno in comunicazione per aumentare le promozioni”, il j’accuse lanciato da Pugliese già lo scorso dicembre. “Nei primi nove mesi del 2014 il 53% delle aziende del largo consumo confezionato ha ridotto gli investimenti e il 40% lo ha fatto per aumentare le promozioni”.

Coop: gap impressionante tra prezzo di listino e del venduto

Anche Coop, adesso, ha preso posizione in maniera decisa. E, come riporta un articolo di Repubblica.it apparso ieri, intende aggredire il problema alla radice, facendo scendere i listini. Su questo argomento ha già avviato discussioni e trattative con i fornitori. "Il meccanismo delle promozioni è ormai inefficace -  ha detto Pedroni -  bisogna rompere questo circolo vizioso. Siamo però consapevoli del fatto che occorre che altri seguono la stessa strada oppure l'azione sarà poco efficace. Da noi il gap fra il prezzo di listino e quello del venduto è di circa 40 punti percentuali, mentre negli altri grandi Paesi europei non supera il 20%".

Nel 2014 la pressione promozionale del gruppo Coop, riporta ancora l’articolo di Repubblica.it si è attesta al 28%, leggermente sotto la media nazionale. L'esercizio si è chiuso con un fatturato sostanzialmente invariato, nonostante i cartellini di vendita abbiano registrato una deflazione nell'ordine di un punto percentuale. 

Il player italiano, invece che mettere le solite 100-200 referenze sul volantino, ha deciso che "sarà il cliente a decidere quali prodotti comprare in promozione scegliendo fra un migliaio di referenze". Ed ha avviato un'operazione di riposizionamento abbassando i prezzi di oltre duemila prodotti con un'operazione di lungo periodo. "Queste iniziative - la conclusione di Pedroni - ci hanno consentito di iniziare con il piede giusto il 2015, durante il quale potrebbe verificarsi un'inversione di tendenza con la fine della deflazione”.

Nella foto, da sinistra, Pedroni e Pugliese.

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