Embargo, «adeguare le misure eccezionali per il settore»

Accorata lettera di Agrinsieme e organizzazioni di Spagna e Francia ai Ministri dei tre Paesi

Embargo, «adeguare le misure eccezionali per il settore»
“L’embargo russo continua, direttamente e indirettamente, a creare grossa difficoltà al settore; è necessario fare pressing perché la Commissione Europea e il Governo italiano tengano conto della necessità di intervenire prima di eventuali crisi di mercato affinché non si ripetano i gravi problemi dello scorso anno: puntiamo al massimo coinvolgimento possibile e a strumenti “paracadute” di sostegno”.

Davide Vernocchi, responsabile ortofrutta di Fedagri-Confcooperative, spiega così il senso della lettera inviata ieri da Agrinsieme e dalle organizzazioni di  filiera di Francia e Spagna per chiedere ai ministri dei tre principali Paesi produttori l’ampliamento urgente delle misure eccezionali per gli ortofrutticoli,  evidenziando preoccupazione in vista della campagna di commercializzazione della frutta estiva e  sottolineando la necessità che le nuove  misure  siano decise e pubblicate in tempo utile.

“A fine mese - dice ancora Vernocchi a Italiafruit News - si svolgerà un Consiglio dei Ministri: vorremmo che già in quell’occasione si prendesse in considerazione la delicata questione”. Nella missiva indirizzata ai tre ministri dell’Agricoltura Martina, Le Foll e Tejerina
viene chiesto un "intervento urgente volto ad adeguare le misure eccezionali previste dai regolamenti comunitari per gli ortofrutticoli a seguito dell’embargo russo".

Le organizzazioni denunciano le "turbative di mercato che stanno subendo le produzioni ortofrutticole, come conseguenza delle mancate esportazioni europee che non possono più essere dirette alla Federazione russa e della necessità, nel permanere dell’embargo, di affrontare da subito in modo specifico il problema della prossima campagna di commercializzazione della frutta estiva ed in particolare delle pesche e nettarine la cui produzione, in alcune regioni europee, inizia fin dal mese di aprile".
 
La richiesta è motivata dall’esigenza di "evitare con ogni mezzo il ripetersi di quanto accaduto nella scorsa campagna, in cui, a causa di una congiuntura estremamente sfavorevole caratterizzata da una forte pressione al ribasso dei prezzi e condizioni climatiche sfavorevoli la crisi ha colpito duramente tutti i produttori europei".
  
Di qui la richiesta di ottenere la modifica urgente delle norme comunitarie, in modo che le misure eccezionali possano applicarsi in modo adeguato e tempestivo ai  prodotti interessati.
Ai tre ministri dell’Agricoltura dei principali Paesi produttori europei le organizzazioni della filiera europea chiedono dunque l'estensione delle misure per tutta la durata dell’embargo attuale, fino ad agosto 2015; quote aggiuntive di ritiro calcolate tenendo conto anche del livello di produzione nazionale, della situazione di mercato e che consentano una flessibilità di gestione nazionale per l’utilizzo dei volumi; l’incorporazione di misure per la promozione,  coordinate a livello transnazionale e/o interprofessionale; l’aumento per certi prodotti delle indennità di ritiro dal mercato tenendo conto dei costi di produzione attualizzati dei Paesi produttori.

Le organizzazioni evidenziano la loro preoccupazione che il sostegno comunitario sia deciso e pubblicato in tempo utile, senza aspettare un crollo dei prezzi, in modo da scongiurare una possibile crisi. E ricordano come "nell’estate 2014 il regolamento delegato adottato per la crisi delle pesche  e nettarine, pur prevedendo misure  interessanti, sia stato promulgato solo nel mese di agosto e quindi applicato di fatto alla fine della campagna delle drupacee, senza riuscire ad avere un impatto positivo per risollevare il comparto dalla crisi".
 
Viene pertanto chiesto "un intervento urgente delle amministrazioni per inserire tali richieste in occasione dei prossimi lavori del Consiglio Agricoltura, evidenziando le economie di spesa dell’Unione europea che si stanno realizzando sull’applicazione dei regolamenti in corso e ricordando la necessità di trovare una soluzione ad una problematica innescata da motivi politici indipendenti dal settore ortofrutticolo a cui le Istituzioni devono dare una risposta adeguata".

In questo contesto, Agrinsieme rileva che "proprio in questi giorni si sta purtroppo concretizzando l’esaurimento dei plafond disponibili per il nostro Paese e che quindi, d’ora in avanti, fino al termine di applicazione delle misure regolamentari, fissato al 30 giugno 2015, i produttori italiani non potranno usufruire degli aiuti europei; ciò risulta ancor più inaccettabile considerata la scarsa attivazione delle stesse misure in altri Paesi Europei, come ad esempio in Polonia, nella consapevolezza che ancora una volta si determineranno ingenti economie di spesa per l’Unione Europea poi difficilmente recuperabili".

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