Pac: congelata la rettifica da 388 milioni per l'Italia

Pac: congelata la rettifica da 388 milioni per l'Italia
Niente da pagare per l'Italia. Almeno per adesso. La riunione tecnica bilaterale di martedi si è conclusa con un "congelamento" dell'iter di rettifica finanziaria che sarebbe costata all'Italia oltre 388 milioni di euro attraverso un eventuale soppressione di parte del credito dei fondi comunitari per l'equivalente cifra. a causa di "gravi carenze nella gestione dei debiti e irregolarità" contestate ad Agea, l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura.

Secondo l'indagine dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), su cui si basa la decisione europea, l'Agea non avrebbe "comunicato in tempo utile" a Bruxelles più di 55mila pratiche di agricoltori che avrebbero ottenuto i fondi senza averne i requisiti: debiti che, "di conseguenza, non hanno costituito oggetto di procedure di recupero". Il Ministero delle Politiche agricole, tramite Agea, – fanno sapere dal Mipaaf – "ha presentato le controdeduzioni da parte dell'Italia in merito alla vicenda. Ora la Commissione europea prende tempo per fare le proprie valutazioni. Della faccenda se ne riparlerà – in caso – dopo la pausa estiva".

Ma chi è che si trova in cima alla lista per i pagamenti contestati da Bruxelles? Da alcuni documenti, sembra che in cima alla lista ci sia la Federconsorzi con importi risalenti a infrazioni datate 1990 per un totale di 80 milioni di  euro (80.169.087.20 euro) per aver trasgredito il regolamento 2537/89 relativo agli aiuti che venivano versati a fine anni 80 per la produzione di soia in funzione dei volumi dichiarati. Si tratta del progressivo Olaf IT/2000/64. Al secondo posto il consorzio UPEA, con progressivo Olaf IT/2008/122 per aver trasgredito il regolamento 2202/96 relativo agli aiuti per gli agrumi per un totale di 25milioni e 132mila euro. Al terzo posto con progressivo Olaf 1988/69 Pac Spa Prodotti alimentari per un totale di oltre 16 milioni e 860mila euro.

Fonte: Agricolae